MODENA – Dopo cento ore di trattativa l’Italia vince il braccio di ferro contro i Paesi frugali sul Recovery Fund arrivando a ottenere più di quanto richiesto: 209 miliardi di euro, di cui 127 di prestiti e 82 di puro sussidio, contro i 173 promessi; la fetta più grossa dei 750 miliardi messi sul piatto da un fronte di 22 Stati europei vittoriosi sui 5 cosiddetti frugali – Finlandia, Svezia, Danimarca, Austria e l’arcinemica Olanda – seppure a prezzo di adeguate concessioni. C’è la firma, ed è un passo storico – confermano i leader europei: la prima convergenza totale su una maxi manovra economica che va ben oltre i bilanci dell’Unione, andando a toccare quelli dei singoli Stati. I 750 miliardi verranno finanziati tramite la vendita di Eurobond, come previsto. Alle 5.31 della mattina ecco il tweet trionfale di Charles Michel, presidente della Commissione Europea: “Deal!”, “è fatta”. Il Governo italiano “è forte”, afferma Giuseppe Conte. I 209 miliardi verranno comunque concessi a debite condizioni: l’Italia ha vinto la battaglia sul veto, culminata in una maxi lite tra Conte e Rutte risolta da Merkel e Macron portando i due litiganti in una saletta a parte. Alla fine si è deciso che il prossimo autunno i Governi proporranno il loro piano nazionale di riforme ed entro due mesi la Commissione lo valuterà decidendo se le misure su politiche verdi, digitali e austerità sono sufficienti. All’Italia sono richieste riforme profonde: pensioni, lavoro, giustizia, pubblica amministrazione, istruzione e sanità. Il giudizio di Bruxelles sarà votato anche dai ministri a maggioranza qualificata: questo ha ottenuto Rutte, e anche altro. Nell’accordo c’è infatti anche il “freno di emergenza”, uno strumento per fermare l’erogazione dei fondi se gli obiettivi intermedi non saranno rispettati. Non proprio un diritto di veto, ma un occhio puntato sui beneficiari affinché gli impegni siano rispettati.
economia Unimore Italia Europa premier Conte Salvatore Aloisio recovery fundVia libera al Recovery Fund, Aloisio (Unimore): “Intesa storica”. VIDEO
21 luglio 2020Dopo 4 giorni di trattative, l’Italia ottiene 209 miliardi senza possibilità di veto da parte degli altri Paesi. Per il docente di diritto pubblico: “Per la prima volta l’Europa ha scelto di condividere insieme l’indebitamento”