MODENA – Il voto europeo del 9 giugno 2024 smuove ancora poco l’attenzione degli elettori ma comincia ad agitare la politica, in un continente sempre più incline alle svolte brusche – siano esse a destra o a sinistra. L’Olanda ultraxenofoba di Wilders lo dimostra, la Polonia tornata moderata sembra smentirlo; la Spagna fa storia a sé, la Francia rimane al centro nonostante le pressioni di Le Pen e Melenchon. Dove schierarsi, dunque? Questa la domanda che si pongono centrosinistra, centristi e moderati, che temono per la prima volta un’Europa di destra – ossia anti-europeista, questo il paradosso coniato da Stefano Bonaccini.
Pur ricordando che il voto del 9 giugno 2024 sarà una corsa ognun per sé, con la volontà di ciascun partito di accaparrarsi il numero massimo di seggi europarlamentari, Bonaccini è convinto sia già tempo di discutere le alleanze per il dopo con l’intento di conservare un’europa riformista, welfarista e moderata.
Verso il voto europeo, Bonaccini: “Non lasciamo la Ue ai no-euro”. VIDEO
26 novembre 2023Pur ricordando che il voto del 9 giugno 2024 sarà una corsa ognun per sé per accaparrarsi il numero massimo di seggi europarlamentari, il governatore è convinto sia già tempo di discutere le alleanze