PARMA – La memoria è ancora viva nonostante siano passati 30 anni. In un atmosfera di riconoscenza e anche di commozione sono state ricordate le quattro vittime del terribile incidente avvenuto sulla cima del monte Ventasso, in provincia di Reggio Emilia. Era il 18 agosto del 1990 quando l’elisoccorso di Parma impattò sulla sassaia che precede la vetta, sul versante di Ramiseto.
Alcuni resti della coda del velivolo fanno parte del monumento davanti al quale si è svolta la commemorazione in onore del pilota Claudio Marchini, del medico anestesista Anna Maria Giorgio e degli infermieri Corrado Dondi e Angelo Maffei. Professionisti che persero la vita nel tentativo di raggiungere un uomo che, a Sologno di Villa Minozzo, era rimasto ferito da un colpo di fucile.
L’incidente avvenne alle 8.25: l’eliambulanza, che viaggiava lungo la dorsale dell’Enza, incontrò una scarsissima visibilità, una fitta nebbia che fu complice della fatale collisione. L’omaggio al sacrificio dei quattro operatori si è svolto alla presenza dei direttori delle aziende sanitarie di Parma, ma anche dei colleghi e degli amici della centrale operativa del 118. Erano presenti anche le delegazioni delle associazioni di volontariato che partecipano ogni giorno alla rete dei soccorsi. Persone che, allora come oggi, sono in prima linea negli aiuti in zone difficili da raggiungere.
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