BOLOGNA – “Contiamo di arrivare entro giugno ad aver testato il 10 per cento della popolazione emiliano romagnola, arrivando, a fine maggio a fare circa 10mila tamponi al giorno, 20mila in autunno”. E’ questo l’obiettivo della regione annunciato nel pomeriggio in videoconferenza dall’assessore alla sanità Donini dopo l’intesa con i sindacati dei medici.
Al momento sono più di 87mila i test sierologici effettuati su personale sociosanitario e forze dell’ordine, categorie a rischio che per prime sono state sottoposte al test. I dati presentati dalla regione vedono circa l’11% dei 52mila medici e personale sottoposti al test, positivo ad entrambi gli anticorpi, e la metà di questi ha avuto poi la malattia confermata dal tampone. Più bassa la positività del personale delle forze dell’ordine (circa 35mila persone testate), attorno al 9%. Anche qui il successivo tampone ha confermato la positività al 46% di chi era risultato positivo agli anticorpi.
Nel piano straordinario presentato l’assessore Donini ha confermato il no al fai da te per i privati cittadini, che potranno sottoporsi al test solo con prescrizione medica e a pagamento, mentre il test sarà gratuito per le fasce di popolazione più esposte, circa 10mila persone identificate dalla regione in base ai dati epidemiologici raccolti in queste settimane. Ricordiamo che sono due i test possibili. Quello rapido, detto anche pungidito e quello standard con prelievo venoso. Sarà il medico di fiducia a valutare l’appropriatezza dell’esame e quindi a decidere l’effettiva necessità di effettuare il test ed il momento opportuno. Stabilito un prezzo di massima che si aggira sui 25 euro, anche se non lo si può imporre al libero mercato. A carico del sistema sanitario rimane invece il costo dell’eventuale tampone di verifica di positività. Individuati infine i laboratori privati che potranno effettuarli, 40 al momento. Per quanto riguarda le imprese, il Piano conferma la massima semplificazione burocratica per i datori di lavoro che volontariamente decidono di effettuare lo screening sierologico sui propri dipendenti, i quali possono anche rifiutare.
L’elenco dei laboratori autorizzati dalla Regione
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