BOLOGNA – In Emilia-Romagna, per quanto riguarda il sistema di emergenza territoriale del 118, si registrano i tempi più rapidi di risposta, “3 minuti sotto il target nazionale di 18 minuti”. E’ quanto evidenzia – alla luce dell’allarme lanciato nei giorni scorsi proprio riguardo l’attività dello stesso sistema di emergenza – la Regione secondo cui sono stati oltre 512.000 le chiamate registrate lo scorso anno e più di 527.000 i pazienti assistiti.
“Il sistema di emergenza territoriale dell’Emilia-Romagna – osserva in una nota il coordinatore regionale 118, Antonio Pastori – è uno dei migliori nel Paese, in termini di livelli di prestazione erogata e di connessione con la rete ospedaliera. Lo certifica – sottolinea – anche il ministero della Salute sulla base dei Lea, i livelli essenziali d’assistenza, per quanto riguarda i tempi di risposta, che considerano come allarme-target, cioè il tempo dal primo squillo della telefonata all’arrivo del mezzo, un tempo di 18 minuti in tutto il territorio provinciale. L’Emilia-Romagna – argomenta ancora Pastori – è tra le Regioni più rapide: lo scorso anno contro una media italiana di 19 minuti per la risposta, il tempo di intervento medio da noi è stato di 15 minuti, tre minuti sotto il target nazionale”.
A giudizio di Pastori, “la valutazione della capacità di risposta all’emergenza, come da direttive del Ministero della Salute, deve considerare giustamente l’intero territorio, non i Comuni o parti di esso. In poco più di un’ora riusciamo, nel 75% dei casi, a trasportare e intervenire sul paziente negli ospedali già pre-allertati. E questo fa la differenza in caso di arresto cardiaco, trauma grave, ictus e insufficienza respiratoria grave”.
Scorrendo i numeri dell’attività effettuata, evidenzia la regione, nel 2024 sono state oltre 512.000 le chiamate registrate dal 118 che hanno generato almeno l’invio di un mezzo e 527.310 i pazienti assistiti. Nel dettaglio, sono stati 84.000 i codici rossi (16%) in invio dell’ambulanza e solo il 2,5% (12.524 su 527.310) dei servizi è stato classificato come grave nel momento in cui il mezzo di soccorso è giunto sul posto.
I codici verdi (200mila, 39%) e gialli (223mila, 44%) di gravità presunta in chiamata rappresentano l’83% del totale delle chiamate registrate. Negli ultimi dieci anni il numero di codici gravi (12.524) è stabile, mentre sono aumentati i codici lievi rilevati al momento dell’arrivo del mezzo (303.141).