BOLOGNA – Portare a processo Paolo Bellini, 67enne ex militante di Avanguardia nazionale, ma con legami oscuri tra i servizi segreti e la mafia. La richiesta arriva dalla Procura Generale di Bologna nell’ambito dell’inchiesta sulla strage alla stazione del 2 agosto 1980, inchiesta per la quale la procura ordinaria aveva chiesto l’archiviazione.
Bellini avrebbe agito in concorso con Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D’Amato e Mario Tedeschi, tutti deceduti e ritenuti mandanti, finanziatori o organizzatori dell’attentato.
I magistrati bolognesi erano tornati ad indagare su Bellini nel maggio dello scorso anno: la procura generale aveva chiesto la revoca del proscioglimento anche per un fotogramma che compare in un filmato amatoriale Super 8 girato da un turista tedesco in cui si notava una spiccata somiglianza fra una persona immortalata quella mattina nei pressi del primo binario poco dopo l’esplosione e Bellini.
L’ex terrorista nero venne arrestato nel 1999, divenne poi collaboratore di giustizia. Del suo aiuto si avvalse anche la procura di Palermo nel processo sulla trattativa tra Stato e mafia. Esecutore di una decina di omicidi (tra cui quello di Alceste Campanile, per il quale è reo confesso), oggi Bellini è a piede libero e vive in una località segreta.
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