BOLOGNA – La Regione viene in aiuto alle famiglie con redditi medio-bassi stanziando 20mila voucher da 150 euro per l’iscrizione dei figli a corsi sportivi, attività e campionati. Il contributo sale a 250 euro per quelle con tre figli. Altri 2mila voucher, sono dedicati alle famiglie più numerose, con più di quattro figli: per loro contributo di 150 euro a figlio. Beneficiari i nuclei con Isee fino a 17mila o 28mila euro.
L’obiettivo è scongiurare l’abbandono della pratica motoria di bambini e ragazzi, dai 6 ai 16 anni, e dei giovani con disabilità. E in questo modo anche dare una mano alle associazioni e società sportive dilettantistiche che, in mancanza di certezze sul numero dei praticanti potenziali nella prossima stagione sportiva, potrebbero vedere a rischio, se non cessare, la propria attività, dopo i mesi di fermo a causa dell’emergenza coronavirus e una ripartenza comunque non facile.
Si tratta di una misura per la quale sono stati stanziati 3 milioni di euro. Risorse, però, che la Giunta ha deciso di aumentare di ulteriori 300 mila euro per le famiglie numerose, con 4 o più figli. Azione aggiuntiva che verrà formalizzata in un atto successivo.
L’aiuto potrà andare alle famiglie fino a 3 tre figli con un Isee fra i 3mila e i 17 mila euro annui e fra i 3 mila e i 28mila euro per quelle con più di quattro figli.
Entro il prossimo 30 giugno, Città metropolitana di Bologna, Comuni e Unioni di Comuni potranno comunicare alla Regione il loro interesse alla misura (alla Pec sportsalute@postacert.regione.emilia-romagna.it) e la Giunta regionale in un mese, entro il 31 luglio, assegnerà agli enti locali che ne avranno fatto richiesta i fondi con cui potranno erogare i voucher.
“Vogliamo sostenere con forza anche la ripartenza dello sport – afferma il presidente della Regione, con delega allo Sport, Stefano Bonaccini – ed essere a fianco delle famiglie, delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche dell’Emilia-Romagna. I voucher per lo sport sono una misura straordinaria e, crediamo, innovativa, che si inserisce nella programmazione degli interventi a favore del settore sportivo, in questa fase così critica a causa delle ricadute negative dovute al lockdown. Proviamo così a scongiurare il rischio che le difficoltà economiche legate a quanto successo possano portare a mancate iscrizioni dei figli alle attività sportive, quando le associazioni e società sportive dilettantistiche traggono dalle quote per l’iscrizione a corsi o a campionati la maggior parte delle risorse per il proprio sostentamento. Stiamo parlando di una parte fondamentale della società regionale, di migliaia di volontari e centinaia di realtà che offrono spazi di socialità a bambini e ragazzi, facendo comunità e permettendo loro di crescere e sviluppare la propria autonomia. Né vogliamo fare passi indietro rispetto al nostro obiettivo di incrementare la pratica motoria e sportiva e la lotta contro la sedentarietà- chiude Bonaccini- in particolare per i più giovani”.