BOLOGNA – L’annata appena cominciata “allo stato attuale, si annuncia idricamente più difficile del già complesso 2022“. Lo dice il presidente dell’Anbi, Francesco Vincenzi, ricordando “a un’opinione pubblica e a una politica distratte, che il cibo è irriguo e che la qualità del made in Italy, ma anche la sovranità alimentare, dipendono dalla disponibilità d’acqua”. Secondo il direttore generale dell’Associazione, Massimo Gargano, “è ormai acclarata la necessità di un urgente programma di interventi articolati capaci di trattenere le acque, soprattutto di pioggia, per utilizzarle nei momenti di bisogno”. E vista la situazione l’Emilia Romagna corre ai ripari.
La vicepresidente della Regione con delega all’Ambiente, Irene Priolo, ha convocato ieri pomeriggio un incontro di aggiornamento della Cabina di regia sulla criticità idrica, attivata con la dichiarazione dello Stato di emergenza nazionale, lo scorso 4 luglio – durante una delle estate più calde e siccitose di sempre – e prorogata al 31 dicembre 2023.
“L’obiettivo dell’incontro è fare una fotografia della situazione attuale – ha sottolineato Priolo – Quest’anno, purtroppo, le premesse non sono migliori: in base ai dati di cui disponiamo, anche se dovesse arrivare una stagione ‘sufficientemente’ piovosa, le falde idriche potrebbero non raggiungere un riempimento adeguato. Occorrerà, quindi, fare quanto prima una seria valutazione sui provvedimenti necessari per non farci trovare impreparati”.
All’incontro hanno partecipato rappresentanti dell’assessorato all’Ambiente, Autorità Distrettuale Fiume Po, Aipo, Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, Arpae, Atersir, Gestori Servizio Idrico integrato, Anbi (Unione regionale delle bonifiche) e Consorzi di bonifica dell’Emilia-Romagna.
È stato fatto il punto anche su quanto fatto (o in programma) con le risorse assegnate dal Governo per far fronte all’emergenza siccità 2022 in Emilia-Romagna (la regione che ha avuto più aiuti): 58 interventi (per 8,7 milioni), tra conclusi (13) o in corso, e altri 21 da avviare (per 1,8 milioni di euro).
A febbraio è già previsto un aggiornamento della Cabina di regia, con la partecipazione degli enti locali per eventuali provvedimenti di loro competenza.
La situazione idrica in regione del resto è allarmante: nel mese di dicembre le portate medie mensili dei fiumi regionali sono risultate in crescita, ma raggiungendo valori inferiori o prossimi alle medie del periodo non tali quindi da sopperire alle carenze idriche precedenti. Per quanto riguarda il fiume Po le portate medie mensili di dicembre e le portate medie mensili parziali di gennaio risultano inferiori alle medie storiche del lungo periodo.
I livelli delle falde, aggiornati al 10 gennaio 2023, risultano in generale più bassi in tutto il territorio rispetto a quanto registrato a gennaio 2022. I valori di soggiacenza sono nettamente in calo in tutta la regione.
Situazione idrica allarmante in Emilia Romagna: la Regione corre ai ripari
12 gennaio 2023
I livelli delle falde risultano in generale più bassi in tutto il territorio rispetto a un anno fa. Attivata la cabina di regia: molti gli interventi già in corso