BOLOGNA – “Risposte insufficienti dall’Ufficio Scolastico Regionale”: con questo sferzante giudizio i sindacati confederali della scuola liquidano gli sforzi compiuti per immaginare la ripartenza a metà settembre, e tornano a fare pressione sul presidente della Regione, Stefano Bonaccini, affinché si faccia carico delle loro richieste presso il Ministero dell’Istruzione. Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda hanno ottenuto ieri dall’Ufficio Scolastico le informazioni attese sugli organici aggiuntivi assegnati all’Emilia-Romagna ma dall’incontro, scrivono, “non sono ancora emerse risposte puntuali, solo rassicurazioni generiche e insufficienti”, coincidenti con “l’indisponibilità a consegnare i dati sulle richieste aggiuntive avanzate dalle scuole e la successiva richiesta di organico inoltrata al Ministero”. L’assegnazione spettante alla nostra Regione ammonta a 60 milioni di euro, “sufficienti a malapena a coprire il fabbisogno di 2.700 addetti tra docenti e ata” spiegano i sindacati: numeri che non bastano, soprattutto perché le classi saranno per legge normodimensionate e non caratterizzate da assembramenti di 28-30 studenti come spesso accade. Mancano inoltre, proseguono le sigle, le scuole dell’infanzia, una “cenerentola dimenticata” testuali parole; “scarse” invece le risorse per la scuola primaria. Ma il tema più pesante a livello nazionale rimane quello delle stabilizzazioni del personale docente: in Emilia-Romagna ne sono state autorizzate 7.400 di cui tuttavia solo 2mila saranno coperte dal momento che le graduatorie dei concorsi vanno esaurendosi. “Servirà un esercito di supplenti” concludono i sindacati, e quei supplenti “non potranno neppure essere in cattedra il primo giorno di scuola”. I numeri complessivi sono enormi e per ora non quadrano: 560mila gli studenti in Regione, 70mila gli addetti totali ma mancano le soluzioni per aumentare gli organici, concludono i Sindacati, che tornano a reclamare un incontro urgente con Bonaccini per accelerare il percorso di reperimento di insegnanti, bidelli, addetti amministrativi e – va da sé – dei soldi per assumerli.
Scuola e Covid19, sindacati contro l’ufficio regionale: “Mancano le risorse per la sicurezza”
11 agosto 2020
Per i rappresentanti dei lavoratori servono più soldi per avere il personale necessario a garantire la ripartenza post coronavirus
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