BOLOGNA – Livelli del Po mai così bassi negli ultimi 70 anni. Campi agricoli in difficoltà e primi enti locali allo studio di misure per il razionamento. La Regione Emilia-Romagna chiederà lo Stato d’emergenza al governo. L’annuncio del presidente Bonaccini appena rientrato dagli Stati Uniti: “Anche gli habitat naturali sono messi a dura prova e registriamo anche una forte risalita del cuneo salino. In queste ore stiamo già lavorando per istruire la pratica, completa e approfondita, affinché sia accolta da Palazzo Chigi”.
A rilanciare l’allarme siccità è Coldiretti, secondo cui il livello idrometrico del fiume Po non era così basso da almeno 70 anni. In sofferenza anche i grandi laghi, come il Maggiore, sceso al minimo storico con un grado di riempimento del 22%, mentre quello di Como è al 25%. E siamo solo all’inizio dell’estate. Una situazione “drammatica”, secondo Coldiretti, in un 2022 segnato fino ad ora da precipitazioni praticamente dimezzate. Anche Hera, come le altre multiutility, pur sottolineando di non essere a rischio le forniture di acqua potabile, invita comunque tutti ad un uso più consapevole dell’oro blu.
L’assessore Irene Priolo già nel pomeriggio di martedì 21 giugno ha convocato, a Bologna, una cabina di regia ad hoc per gestire l’emergenza. Saranno analizzati i dati aggiornati dell’Osservatorio del distretto del Po, che si riunisce lunedì.
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