REGGIO EMILIA – Non può certo lamentarsi Ream, la società di gestione del risparmio con sede a Torino che nei giorni scorsi ha venduto a Iren le sedi aziendali che aveva acquistato dallo stesso gruppo nel 2012.
Otto anni fa la multiutility cedette a Ream 11 immobili, tra i quali il quartier generale di Reggio Emilia e la sede di Castelnovo Monti. Le sedi furono conferite al fondo immobiliare Core Multiutilities, gestito da Ream. Iren incassò 92 milioni, ma dovette cominciare a pagare l’affitto per continuare a utilizzare quelle stesse sedi. Ora, l’azienda ha ricomprato gli immobili, in due tranche, per 113 milioni.
Si può discutere se la scelta di Iren di vendere le sedi, restarci in affitto per quasi 8 anni e poi ricomprarle sia stata una scelta oculata. Non ci sono dubbi, invece, sul fatto che per il fondo Core Multiutilities, per Ream e per i suoi azionisti – 8 fondazioni bancarie del Piemonte – questa sia stata un’operazione redditizia. I quasi 8 milioni di euro all’anno di canoni d’affitto incassati hanno consentito al fondo di chiudere sempre i bilanci con robusti profitti (fatta eccezione per il 2014).
Fra l’altro, i contratti di locazione prevedevano che la manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili dal punto di vista edile e impiantistico fosse a carico non della proprietà, ma di Iren. Il risultato è che il valore delle quote del fondo è aumentato del 37% rispetto al valore iniziale di fine 2012. Ma soprattutto il fondo, fra il 2013 e il 2018, ha distribuito agli azionisti quasi 22 milioni di dividendi, con rendimenti sul capitale investito oscillanti fra il 5 e il 12,7% all’anno. I principali azionisti di Ream sono le fondazioni Cassa di Risparmio di Torino, di Asti e Compagnia di San Paolo.
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