BOLOGNA – Test rapidi per tenere le scuole aperte anche in caso di positività al Covid-19. Sarebbe questa l’idea allo studio della Regione Emilia-Romagna in accordo con i sindacati e con i Dipartimenti di salute pubblica per evitare che anche in caso di contagio sia necessario chiudere una o più scuole. Viale Aldo Moro ha quindi chiesto una prima scorta di 2 milioni di tamponi rapidi, che dovrebbero arrivare entro fine mese. Si tratta di rilevatori che danno il risultato quasi in tempo reale, consentendo così di isolare immediatamente i positivi e gli eventuali focolai e di mantenere gli istituti scolastici sempre in esercizio. Lo screening del personale scolastico – tutt’ora in corso – proseguirà intanto fino al 7 settembre con i test sierologici. Ma a dieci giorni dalla riapertura delle scuole, a far discutere è ancora l’organizzazione. Mancano certezze sui servizi di pre e post scuole, utili a quelle famiglie in cui i genitori iniziano a lavorare presto la mattina o finiscono tardi nel pomeriggio. Le maggiori criticità riguardano gli istituti che, per rispettare le norme anti-contagio, hanno spalmato le classi in tutti gli spazi disponibili: mense, laboratori, palestre, sale riunioni. E mancano ancora le linee guida della Regione. Sul piatto alcuni nodi, uno tra tutti se i bimbi di classi diverse potranno stare insieme nel pre e post scuola. Se sì, dovranno indossare la mascherina.
scuola Regione Emilia Romagna organizzazione tamponi covidScuola e covid, la Regione ha ordinato 2 milioni di tamponi rapidi. VIDEO
4 settembre 2020Per evitare di dover chiudere gli istituti in caso di positività. Ancora da chiarire però alcuni nodi sull’organizzazione, dalle mense agli orari allungati