BOLOGNA – “Lunga vita alla sanità pubblica”. Un messaggio semplice, un obiettivo importante. Entro fine 2023 partono in Emilia-Romagna i primi 30 Centri di Assistenza e Urgenza (Cau), che fanno parte della più ampia riorganizzazione delle cure primarie territoriali e del sistema di emergenza-urgenza regionale. Rappresentano il nuovo modello di sanità territoriale potenziata pensato per rispondere alla gran parte dei bisogni e delle urgenze a bassa complessità clinica e assistenziale, sgravando così i Pronto soccorso, dove far confluire solo i casi più gravi. Per una presa in carico più veloce e appropriata. Sono strutture territoriali – a regime almeno una per ogni Distretto sanitario – dotate di équipe medico infermieristiche adeguatamente formate, che, quando il percorso sarà completato, saranno attive H24 7 giorni su 7, con un bacino d’utenza tra 35.000 e 75.000 abitanti. L’obiettivo, infatti, è garantire a tutti i cittadini la cura migliore e un percorso di assistenza personalizzato, in tempi rapidi e senza lunghe attese.
Nei Centri per l’Urgenza, pensati per alleggerire il carico di pazienti sui Pronto Soccorso, lavoreranno gli specializzandi in Medicina con condizioni retributive e lavorative equiparate a quelle dei medici strutturati. Una trasformazione che consentirà di coniugare le necessità di perfezionamento professionale dei giovani medici e quelle dell’utenza cronica o non talmente grave da richiedere una corsa in Pronto Soccorso. Duemila gli specializzandi già pronti a farsi coinvolgere e, di questi, ben 500 già formalizzati. L’annuncio è stato dato in Regione dall’assessore Raffaele Donini, che pregusta l’arrivo nei reparti di prima urgenza di duemila giovani medici.
“I Centri di Assistenza e Urgenza- sottolinea Donini- danno una risposta più veloce ai pazienti con basse criticità, ma la qualità della presa in carico, del servizio e della cura non cambiano. Anzi, siamo convinti che questa riorganizzazione possa migliorare ulteriormente sia l’appropriatezza, sia i tempi della presa in carico, tanto per le emergenze, che continueranno ad essere gestite unicamente nei Pronto soccorso, quanto per le urgenze, che troveranno risposta adeguata nei CAU”.
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