ROMA – Un inedito storico, figlio di un’era senza precedenti nei duemila anni della Chiesa Cristiana: quella dei due Papi – Benedetto XVI, cui centomila fedeli hanno dato in San Pietro l’ultimo saluto, e tra di essi Francesco, che lo sostituì nel 2013 dopo le dimissioni, le prime dai tempi Gregorio XII risalenti al 1415, sei secoli prima. Il tributo conclusivo alla vita del sue predecessore, al secolo Joseph Ratzinger, Bergoglio lo concede attraverso un’omelia incentrata sulla sofferenza, in vita, del Papa Emerito.
Per il resto il rito funebre si è svolto come richiesto da Benedetto, all’insegna della sobrietà: la bara frugale, la messa in latino (su cui i due Papi, in passato, litigarono), il rito essenziale in ogni forma, le autorità – tra cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni – composte nel cordoglio condiviso dalle autorità religiose. Tra queste, la più legata a Ratzinger nel territorio è sicuramente Francesco Cavina, ex Vescovo di Carpi cui il Papa Emerito diede la Porpora chiamandolo poi a Roma nel 2012 per ricoprire un ruolo di peso nella Santa Sede. Ma nel giorno dell’ultimo saluto a Benedetto XVI gli occhi dei fedeli hanno indugiato anche sul suo successore, Francesco, ancora malfermo per i recenti problemi di salute. È un momento di fragilità per la Chiesa Cattolica e l’affetto per il Papa Emerito che non c’è più è un bastone su cui poggiare un prudente tentativo di ripresa.
In San Pietro centomila fedeli per i funerali di Papa Benedetto XVI. VIDEO
5 gennaio 2023Il tributo di Bergoglio che ha deciso per un’omelia incentrata sulla sofferenza, in vita, di Ratzinger