BOLOGNA – Il nome quasi fatidico del Ministro di pertinenza si traduce nella notizia attesa dal popolo dell’Appennino: il punto Nascite di Pavullo, così come quelli di Borgotaro e Castelnovo Monti, riapriranno. Parola di Speranza, per l’appunto. Il Ministro in quota Articolo Uno annuncia la decisione presa a 13 giorni dal voto regionale del 26 gennaio. Una mano tesa al candidato di coalizione Stefano Bonaccini, che nelle scorse settimane aveva ribadito: “Bene riaprirli, purché cambi la legge nazionale che ne imponeva la chiusura definendo un numero minimo di 500 parti annui” che nessuno dei punti nascite chiusi, Pavullo incluso, poteva avvicinare. Buone notizie pure per un altro punto nascite a rischio, quello di Mirandola, la cui deroga prima della chiusura scade proprio nelle prossime ore e verrà certamente prolungata. Qualcuno plaude all’iniziativa senza condizioni, ad esempio il candidato alla presidenza della Regione per il Movimento 5 Stelle Simone Benini, che rivendica il lavoro svolto dal collega Pierpaolo Sileri, viceministro alla Sanità, e si limita a dire “ora non si perda tempo”. Più battagliera la compagna di partito e candidata al consiglio regionale Giulia Gibertoni, che dopo aver cantato vittoria intima al Partito Democratico e alla giunta regionale di “chiedere scusa ai cittadini dell’Appennino”. Ancora più aggressivo il centrodestra, che otto anni fa pose la firma in calce alla legge che definiva i parametri per la chiusura dei punti nascite ma sin dall’inizio di questa campagna elettorale ha fatto delle critiche alla sanità emiliano-romagnola uno dei punti-cardine. All’attacco la deputata di Forza Italia Benedetta Fiorini: “Bonaccini si vergogni di fare propaganda sui punti nascita”. Isabella Bertolini, ora candidata con la Lega, definisce Bonaccini “senza vergogna, talmente preoccupato di perdere le elezioni da promettere qualsiasi cosa”. Dura la replica del segretario regionale del PD Paolo Calvano: “Sui punti nascite il Governo a trazione leghista non ha fatto assolutamente nulla, bloccando pure il patto per la salute che oggi permette di riaprirli. Lucia Borgonzoni ne parla senza cognizione di causa”.
Riapriranno i punti nascita in montagna, patto tra Bonaccini e ministro Speranza
13 gennaio 2020
“È ciò che gli avevamo chiesto fin dal giorno del suo insediamento e che il precedente governo non aveva saputo o voluto fare” ha detto il governatore dell’Emilia Romagna
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