ROMA – Con il ritiro dal Governo delle ministre Teresa Bellanova ed Elena Bonetti e del Sottosegretario Ivan Scalfarotto, Matteo Renzi e Italia Viva hanno aperto la crisi di Governo. “Crisi aperta da mesi, non da Italia Viva”, ha detto Renzi, che ha aggiunto: “Abbiamo fiducia in Mattarella”. . Il momento certo è critico per il Paese, impegnato contro la pandemia e nel tentativo di sostenere l’economia.
Cronaca di una crisi che non poteva essere più annunciata: in una conferenza stampa alla Camera cominciata intorno alle 18.20 Renzi ha annunciato le dimissioni. Un atto che apre formalmente la crisi di governo.
Al Capo dello Stato il premier oggi ha riferito, salendo al Quirinale, le decisioni del Consiglio dei Ministri di ieri e lo stato dei rapporti della coalizione. Il presidente della Repubblica ha sottolineato la necessità di uscire velocemente da questa condizione di incertezza. Tornando a piedi a Palazzo Chigi Conte, intercettato dai cronisti, si è limitato a commentare: “Crisi? Spero di no”. Speranza risultata vana. Sebbene fino all’ultimo il Pd abbia provato a mediare e lo stesso premier Conte abbia lavorato a un documento comune da far sottoscrivere agli alleati per rilanciare la maggioranza. Poco prima dell’incontro con Mattarella Conte aveva infatti sentito il segretario dem Nicola Zingaretti. E il ministro dell’Economia ha riaperto, di nuovo, il documento del Recovery Plan, cercando di venire incontro alle nuove richieste sull’Agricoltura fatte ieri da Bellanova. Renzi dice di aver agito mosso da senso di responsabilità e per “rivolvere i problemi” perché la “politica non è un reality”.
Uscita oggi la delegazione di Italia viva, il Governo deve restare comunque in carica per approvare la richiesta nel Consiglio dei ministri previsto domani o al massimo venerdì. Ci sono quindi – forse – dalle 24 alle 36 ore di tempo, per trovare un punto di equilibrio che consenta di evitare una crisi al buio.
Diversi gli scenari possibili, compreso un Conte-bis con più incarichi per i renziani, oppure la ricerca di un nuovo equilibrio parlamentare, con l’appello ai cosiddetti “responsabili”. Sarà una lunga notte a Roma e per tutto il Paese.
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