REGGO EMILIA – Il politico emiliano di cui Romolo Villirillo, mentre è intercettato dalla Dda di Catanzaro tra il 2006 e il 2007, parla al telefono con i compari è il presidente del Consiglio comunale di Parma. Si chiama Giovanni Paolo Bernini ed è un esponente di Forza Italia. Quando nel 2011 i magistrati calabresi trasmettono le intercettazioni alla Dda di Bologna, Bernini è assessore comunale alla Scuola a Parma, ma si trova in carcere a Forlì. La Procura di Parma lo accusa di aver preso una mazzetta sull’assegnazione dell’appalto per il servizio di ristorazione in alcune mense scolastiche della città.
La vicenda processuale scaturita dall‘indagine Easy Money si concluderà nel settembre 2020 con la sentenza della Cassazione, che confermerà la condanna di Bernini per corruzione. Secondo la Suprema Corte, “le intercettazioni avevano rivelato […..] il versamento a Bernini di una tangente di 7.900 euro” e “le ripetute pressioni esercitate dal Bernini sul segretario per sollecitare il pagamento della tangente”. Nella sentenza, la Cassazione richiama “il compendio probatorio acquisito” e sottolinea la “confessione resa dall’imputato”.
Ma torniamo alle telefonate intercettate dalla Dda di Catanzaro. Cosa emerge da quelle intercettazioni e dalle successive indagini dei magistrati emiliani? Emerge che nel 2007 Villirillo era stato presentato a Bernini e aveva garantito al politico di Forza Italia il suo sostegno in vista delle imminenti elezioni comunali. Ma l’appoggio elettorale, raccontava al telefono il braccio destro di Nicolino Grande Aracri, non era gratis. (2/continua)
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