REGGIO EMILIA – Hanno lottato per pane e lavoro, per i servizi e le scuole migliori; hanno capito che a partire dalle proprie vite, dai propri bisogni e aspirazioni si potevano ottenere diritti individuali che poi diventavano passi avanti per la comunità intera e un buon “ricostituente per la democrazia”: sono le donne emiliane appassionate, forti, autorevoli, quelle che, come dice la canzone, “calcolano il giusto la vita e sanno stare in piedi per quanto colpite”. Essere “donne emiliane” non è un fatto di origine geografica, piuttosto è una connotazione esistenziale. Dialogheremo con tante donne che sono o sono state emiliane per indole, alla faccia della geografia.
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Natalia Maramotti
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