ROMA – Dal 15 marzo al 2 aprile e il 6 aprile nelle Regioni arancioni “è consentito, in ambito comunale, lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno”, tra le 5 e le 22, “e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la responsabilità genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi”. E’ quanto si legge nello schema di decreto legge sottoposto dal governo alle Regioni e che poi verrà presentato in parlamento. Lo spostamento non è consentito nelle zone rosse. Ma a Pasqua, 3, 4 e 5 aprile, sarà zona rossa nazionale, escluse eventuali regioni bianche (attualmente solo la Sardegna lo è). Però “nei medesimi giorni è consentito, in ambito regionale, lo spostamento” verso una sola abitazione una volta al giorno a due persone con minori di 14 anni.
Dal 15 marzo tutte le regioni gialle diventeranno arancioni, e scatterà il rosso anche con un’incidenza superiore a 250 casi ogni 100mila abitanti.
Giudizio positivo sul decreto legge che il governo si appresta a varare dal presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini , “anche perché permette a noi presidenti di prendere misure provinciali”. “Il virus si sta espandendo. Occorrono massima cautela e prudenza”. Ma poi aggiunge: “Occorre un altro tipo di accelerazione sul fronte delle misure di sostegno per fare in modo che la pandemia non comporti risvolti sociali ed economici gravi. Due le richieste fondamentali e urgenti per il prossimo Dl sostegno. I ristori superino definitivamente il regime dei codici Ateco, siano retroattivi e si elimini il tetto dei 5 milioni di fatturato. Il fondo per i congedi parentali e per i voucher deve essere rifinanziato e avere valenza anche retroattiva”.
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