REGGIO EMILIA – Torniamo sulla vicenda che scuote il Consorzio del Parmigiano Reggiano e che ha rischiato di provocare la decadenza del presidente Nicola Bertinelli. In un’intervista a TG Reggio, di cui ieri sera vi abbiamo anticipato uno dei passaggi più significativi, Giorgio Catellani, presidente della sezione di Reggio, parla della posizione degli amministratori del Consorzio.
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“Il rischio è che questa moda di fare del similare, del formaggio non a marchio Parmigiano Reggiano, possa diventare una cosa molto più generalizzata con danni notevoli per il nostro prodotto”.
Un consiglio di amministrazione ad alta tensione, con il presidente Nicola Bertinelli in condizioni di oggettiva difficoltà, criticato in particolare dai consiglieri modenesi e mantovani. Al presidente è stato rimproverato da più parti di aver fornito nel tempo versioni diverse a proposito della produzione e dei tempi di stagionatura, da parte della sua azienda, del formaggio senza caglio animale.
Continuare a produrre e vendere quel formaggio avrebbe comportato la decadenza di Bertinelli. Ma il tema si pone anche per altri amministratori del Consorzio, le cui aziende producono e vendono formaggio non marchiato. Anche per loro cambia la musica.
“Al comitato esecutivo gli amministratori dovranno fare una relazione delle cose che fanno – sottolinea Catellani – Anche per loro varrà la stessa regola che vale per Bertinelli e quindi dovranno smettere di fare quel formaggio a marca e avranno 6 mesi per smaltirlo“.
In consiglio, la squadra reggiana ha lavorato per evitare una rottura insanabile. Lo statuto vieta agli amministratori di produrre formaggi simili al Parmigiano Reggiano, mentre per i produttori il divieto non vale. E molti aggirano i tetti produttivi fissati dal Consorzio utilizzando il latte in eccesso per produrre formaggi a pasta dura che poi vendono a prezzi più bassi. Per il presidente della sezione di Reggio quello di lunedì è solo l’inizio di un percorso. Un percorso che dovrà portare a cosa?
“Che dovrà portare il Consorzio a parlare con i produttori per arrivare sia nel disciplinare che nello statuto a prevedere fino al divieto di fare altri tipi di formaggio per chi produce Parmigiano Reggiano“.
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