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Covid 19 e nuovo Dpcm: Emilia Romagna in zona gialla, le regole da rispettare
ROMA – E’ stata posticipata l’entrata in vigore del Dpcm firmato nella notte dal premier Giuseppe Conte. Slittano quindi a venerdì le misure restrittive che dovevano scattare già da domani fino al 3 dicembre. E slitta anche la suddivisione delle Regioni in diverse aree di rischio. La zona verde, come deciso dal governo nel pomeriggio per non far passare l’errato messaggio che sia un’area a rischio zero, cambia colore e diventa gialla ed è quella in cui l’Emilia Romagna ha fondate speranze di entrare, scongiurando le misure più restrittive di quella arancione e il lockdown totale della rossa.
Un obiettivo per il quale si è battuto il Presidente della Regione Stefano Bonaccini, in isolamento e positivo al Covid, che ha guidato la trattativa con il Governo. I riflettori restano puntati sull’indice di trasmissibilità, quell’Rt che oscilla attorno al livello di guardia, oltre l’1,5 fissato dall’Istituto Superiore di Sanità.
La zona gialla è quella con regole meno rigide ma comunque più restrittive rispetto al decreto dello scorso 24 ottobre. Il coprifuoco scatta alle 22 e fino alle 5 del mattino è vietato uscire di casa, salvo motivi di salute o lavoro. Centri commerciali chiusi nel fine settimana e nei festivi, stop a musei e mostre che si aggiungono a cinema e teatri già fermato con il decreto precedente, così come le sale giochi, scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e nelle tabaccherie. Alle scuole superiori ci sarà la didattica a distanza al 100%. Nel trasporto pubblico, è prevista una capienza dimezzata: 50 per cento su bus, metro e treni regionali. Resta la chiusura di bar e ristoranti alle 18 con l’asporto consentito fino alle 22, ora del coprifuoco per tutti.
Rispetto alla zona gialla quella arancione prevede un ulteriore giro di vite con bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie chiusi sempre e non più solo dopo le 18. Salvi invece parrucchieri e centri estetici. limitazioni degli spostamenti tra Comuni, salvo per ragioni di lavoro, studio, salute. Per il resto valgono tutte le regole delle zone gialle.
Le Regioni più a rischio rientrano in zona rossa, quella dove il lockdown è molto simile a quello di primavera. Spostamenti vietati da una Regione all’altra, tra Comuni e anche all’interno del proprio se non per comprovate esigenze. Didattica a distanza per tutti, tranne per le suole di infanzia, le elementari e la prima media. Negozi chiusi tranne supermercati, alimentari, tabaccherie e le attività per i servizi alla persona come lavanderie e parrucchieri. Chiusi i centri estetici e tutto ciò che era stato già chiuso con il precedente decreto.
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