REGGIO EMILIA – “Il coltello l’ho preso dalla cucina di Juana. Sono entrato in casa mentre sua mamma e suo figlio dormivano, sono tornato al parco e l’ho uccisa“. L’ha detto Mirko Genco: al sostituto procuratore Maria Rita Pantani e ai carabinieri. Una versione che adesso gli inquirenti stanno verificando. Sono stati sentiti altri testimoni nelle ultime ore. Martedì verrà conferito incarico per autopsia. Glaciale, consapevole, appararentemente tranquillo: il 24enne di Parma non ha tradito emozioni durante le ore di interrogatorio. “Lo so cosa ho fatto”, ha detto. E ha raccontato di come ha ucciso Juana Cecilia, epilogo di settimane di atti persecutori per i quali aveva patteggiato due anni pena sospesa: l’ha accompagnata a casa a piedi, e lei, ha continuato, “mi ha detto delle brutte parole, ha detto: smettila se no ti faccio arrestare”. A quel punto, sempre secondo la versione dell’omicida, c’è stato il delitto: Genco ha detto di aver strangolato Juana e poi di averla lasciata incosciente nel parco, di aver preso dalla sua borsetta le chiavi dell’appartamento di via Melato, di essere salito in casa e di aver preso il coltello, di essere tornato in via Patti e di averla colpita. Una volta sola, ha detto, alla gola. Juana Cecilia è morta dopo le 2 della notte tra venerdì e sabato: più o meno fino a quell’ora infatti è rimasta in un locale di via Guasco con svariate persone. Era arrivata assieme a un amico e lì aveva conosciuto parecchia gente. Un normalissimo venerdì di svago.
Paradossalmente, l’ultima serata in vita di Juana è stata piena di sorrisi e spensierata. Ma ad un certo punto Genco ha visto una foto di quella serata pubblicata su Instagram ed è partito da Parma per venire a Reggio. Tra le persone nel locale con lei c’era Saverio Migliari, caposervizio Carlino Reggio. “L’unica nota negativa della serata era il suo cellulare, che aveva come salvaschermo la foto del figlio, che suonava insistentemente, soprattutto dopo la pubblicazione della foto. Ci ha detto: ‘E’ un ragazzo che mi perseguita’”.
Dopo essere uscita dal locale di via Guasco, assieme all’amico con cui era arrivata Juana è andata in un altro bar del centro, poi le loro strade si sono divise, e a quel punto Genco si è palesato. Ha raccontato agli inquirenti di aver visto quella foto, di aver pensato: “ma cosa fa fuori”, e di essere venuto in città. Per ora la procura non gli contesta la premeditazione, ma il capo d’imputazione è ancora da definire. Il suo avvocato Alessandra Bonini sta valutando anche la richiesta di una perizia psichiatrica. Prima di Juana, Genco aveva tormentato anche un’altra ex compagna, a Parma. Anche lei l’aveva denunciato. In questa storia i precedenti sono tantissimi, ce n’è anche uno nella vita del 24enne: Genco è orfano di madre dal 2015. Alessia Della Pia fu uccisa dall’ex convivente Mohammed Jella, catturato in Tunisia dopo un anno di latitanza e di cui si sta ancora aspettando l’estradizione.
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