REGGIO EMILIA – Giovedì comparirà davanti al giudice per le indagini preliminari, Chiara Petrolini, la 22enne di Vignale di Traversetolo, per l’interrogatorio di garanzia. La giovane è agli arresti domiciliari per omicidio premeditato e soppressione di cadavere. E’ accusata di aver seppellito entrambi i suoi bambini e di aver ucciso il secondo. Una vicenda che riaccende i riflettori sui consultori e sui tanti servizi a cui le ragazze oggi possono accedere per evitare tutto questo. Ne abbiamo parlato con una professionista.
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“Dal gennaio del 2018 la contraccezione è gratuita nei consultori, fino a 26 anni d’età, questo è il messaggio che dobbiamo dare, è un servizio molto strutturato e c’è la collaborazione anche con i professionisti privati”. Elena Ronzoni è una ginecologa, libera professionista, che lavora in centri privati e consultori tra Reggio e Parma. I consultori pubblici sono molto frequentati da giovani ragazze dell’età di Chiara Petrolini, la 22enne di Vignale di Traversetolo, accusata di aver seppellito entrambi i suoi bambini dopo il parto e di aver ucciso il secondo. Lei invece non era mai stata seguita.
“Una giovane adulta ma non ancora strutturata, noi dobbiamo intervenire lì, è molto importante. Ci sono psicologi e figure professionali adatti nei consultori, il tutto nell’anonimato“.
La dottoressa Ronzoni ci spiega che ci sono molte strade che si possono intraprendere in primis per evitare una gravidanza non desiderata. Spesso però le ragazze più giovani rifiutano la contraccezione.
“Le ragazze vengono già con molte informazioni e hanno paura di modificare il loro aspetto fisico, sicuramente nel caso specifico c’è altro. Sicuramente è più efficace parlare con le famiglie da subito”.
Ci sono anche casi in cui le giovani donne rifiutano la gravidanza. “Qualche caso sia nei consultori, sia negli ospedali (quindi a termine) ogni anno: donne che arrivano con gravidanze indesiderate anche dopo aver superato il termine per abortire”.
L’introduzione dei consultori in Emilia Romagna ha ridotto le interruzioni di gravidanza tra le ragazze sotto ai 26 anni: nel 2017 erano 1949 nel 2021 1437. “Nei casi estremi esiste la culla per la vita, la più vicina nell’ospedale di Parma, attiva dal 2010, ma usata poco perché solitamente si segue un percorso in ospedale”.
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