ROMA – Più di due miliardi in campo per le aree alluvionate con la sospensione dei versamenti di tasse e contributi nelle aree dilaniate dall’acqua, una sorta di tregua fiscale fino a fine agosto. E ancora, lo stop ai processi amministrativi e provvedimenti sul lavoro, oltre che il rifinanziamento del Fondo per le emergenze nazionali (di circa 200 milioni). Sono alcune delle misre approvate dal governo con il decreto maltempo nel Consiglio dei ministri convocato per l’emergenza maltempo questa mattina. “I provvedimenti offrono delle prime importanti risposte. Il provvedimento più immediato sarà lo stop ai pagamenti di tasse, contributi e contravvenzioni fino al 31 agosto con la possibilità di garantire una ripresa rateizzata dei pagamenti, onde sventare un effetto-accumulo. L’elenco delle amministrazioni sulle quali si aprirà questo ombrello è in via di definizione, ma si parla di una ottantina di comuni coinvolti per un milione di persone e imprese. Nello stop, che sarà retroattivo dal 16 maggio ovvero dall’inizio dell’emergenza, verranno coinvolte anche le scadenze dei processi amministrativi e giudiziari, nonché delle selezioni pubbliche del personale. Sul tavolo degli interventi c’era anche la Cassa integrazione per il settore agricolo per 60 giorni fino al 31 agosto. Per gli altri lavoratori che hanno dovuto fermare l’attività si pensa a un’indennità una tantum. L’ipotesi per cococo e autonomi varia tra 3 mila e 5 mila euro. Tra gli interventi su cui il governo è al lavoro, c’è anche la possibilità di riversare al 50-50 su imprese e lavoratori l’Irpef e i contributi che non verranno pagati. Si ripescano poi alcuni strumenti ben noti con la pandemia: la Dad e un fondo straordinario per garantire la continuità didattica nelle scuole, e lo smart working per i lavoratori pubblici. Il rifinanziamento del Fondo per le emergenze dovrebbe dunque valere 200 milioni, di cui 150 finalizzati all’emergenza romagnola e la parte restante da accantonare per altri eventi cui ormai l’Italia è tristemente abituata. Un altro bacino al quale si guarda, in un orizzonte però di qualche mese, è il Fondo di solidarietà Ue. E, come detto, c’è l’intenzione di riaprire il dossier del Pnrr almeno per i fondi anti-dissesto non ancora impegnati.
Il presidente della Regione Stefano Bonaccini è apparso soddisfatto dalle misure prese nel consiglio dei ministri. In pratica, tutti i punti richiesti in sede preventiva sono stati accettati ed è salito a due milioni il contributo iniziale stanziato da Roma. In attesa di sciogliere il nodo commissario.
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