BOLOGNA – L’obiettivo è immunizzare tutta la popolazione dell’Emilia Romagna entro l’estate. Come? Facendo fino a 45mila dosi di vaccino al giorno, oltre 1,3 milioni al mese, con l’impegno quotidiano di 75 team e oltre 1.000 operatori in oltre 70 punti vaccinali da Piacenza a Rimini. Questo il piano messo a punto dalla Regione.
Le fasi del programma regionale
Su tutto il territorio, da Piacenza a Rimini, sta proseguendo la prima fase. È riservata a: operatori sanitari/sociosanitari sia pubblici che privati accreditati, operatori sanitari libero professionisti, compresi i componenti delle organizzazioni territoriali (medici di medicina generale e pediatri di libera scelta); residenti e personale dei presidi residenziali per anziani; volontari/dipendenti delle associazioni che svolgono attività di emergenza; personale tecnico-amministrativo in presenza nei presidi sociosanitari, farmacisti, odontoiatri e, successivamente, gli operatori libero professionisti. Grazie alla disponibilità di dosi di vaccino AstraZeneca, è stato possibile inserire nella prima fase di vaccinazioni anche le forze dell’ordine.
Tra fine febbraio e inizio marzo toccherà a tutti i cittadini dagli 80 anni in su, che in regione sono 368.300: potranno iniziare a prenotarsi da lunedì 15 febbraio. Intanto, in questi giorni è già partita la vaccinazione a casa alle persone ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi se di età uguale o superiore agli 80 anni. La Regione ha già chiesto al Governo di inserire in questa fascia prioritaria anche le persone con disabilità al 100% non autosufficienti, in particolare quelli con patologie per le quali il Covid rappresenta un rischio di salute grave, ed è sul tavolo la proposta di includere anche i caregiver.
La seconda fase è basata su criteri anagrafici e di priorità: comprende infatti, oltre alle persone over 80 non vaccinate in precedenza, quelle in fascia d’età tra i 60 e i 79 anni (partendo dai 70-79enni a scendere), che in Emilia-Romagna sono quasi 1 milione (998 mila). E ancora: persone con comorbidità severa, immunodeficienza e/o fragilità di ogni età; gruppi sociodemografici a rischio significativamente più elevato di malattia grave o morte, personale scolastico, docente e non docente, “ad alta priorità”.
Nel caso in cui i disabili al 100% non vengano inseriti a livello nazionale in fase 1, in Emilia-Romagna saranno vaccinati in questa fase, assieme a tutte le persone con disabilità in condizioni patologiche a maggior rischio di sviluppare quadri gravi. A questo proposito, si è in attesa di indicazioni ministeriali dell’elenco delle patologie croniche da considerare a rischio.
La terza fase sarà rivolta a: insegnati e personale scolastico rimanente, lavoratori di servizi essenziali, carceri e luoghi di comunità. Infine, persone con comorbidità moderata di ogni età.
La quarta fase vedrà la campagna vaccinale estesa alla popolazione rimanente (dai 16 anni- come avviene ovunque secondo le indicazioni scientifiche – ai 59 anni).
Solo sulla base delle forniture attuali, a marzo saranno comunque già immunizzate oltre 500mila persone (per un milione di dosi somministrate) ed entro giugno tutte le persone e categorie a rischio. L’auspicio è ovviamente quello che possano essere disponibili molte più dosi, per accelerare con il programma vaccinale.
Come prenotare la vaccinazione
Tutti i cittadini dagli 80 anni in su riceveranno la prossima settima a casa una lettera a firma del presidente Stefano Bonaccini in cui saranno spiegate le modalità di prenotazione.
Per loro, a partire da lunedì 15 febbraio, saranno molteplici i canali possibili per effettuare la prenotazione: Cup, Farmacie Cup, prenotazione telefonica, Fascicolo sanitario elettronico, Portale regionale Salute.
Per tutte le altre categorie, la possibilità di prenotazione sarà attivata progressivamente, sulla base del piano vaccinale.
Infine, per le altre categorie in questa prima fase, viene mantenuta l’attuale modalità di prenotazione.
La prenotazione avviene senza prescrizione del medico curante.
Il personale in campo
5.200 medici in formazione specialistica per un mese ciascuno, cioè circa 750 medici al mese; medici assunti tramite call nazionale della Struttura commissariale a tempo determinato, per 9 mesi rinnovabili, quindi fino a 1.132 operatori (tra medici e infermieri); di questi, entro febbraio saranno operativi nella nostra regione i primi 187 operatori, così ripartiti sul territorio: Ausl Piacenza 13; Ausl Parma 19; Ausl Reggio Emilia-Irccs 22; Ausl Modena 30, Ausl Bologna 37, Ausl Imola 6, Ausl Ferrara 13, Ausl Romagna 46.
Potranno inoltre essere siglati, a livello nazionale o regionale, specifici accordi sul coinvolgimento dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta e le singole Ausl avranno la possibilità di prevedere la collaborazione con le associazioni di volontariato / protezione civile del proprio territorio.
Le squadre vaccinali
Il team vaccinale standard conta un totale di 14/16 operatori: 2 medici, 5 infermieri/assistenti sanitari per la vaccinazione, 1 infermiere addestrato per la diluizione, 2/4 amministrativi, 2 Oss, 2 volontari (facoltativi in base all’organizzazione della struttura). Considerando 5 minuti per vaccinazione, deve eseguire 300 vaccinazioni in un turno di 6 ore.
Il team vaccinale mobile standard è formato da 2/4 operatori: 1 medico e 1/3 infermieri o assistenti sanitari per la vaccinazione. Considerando 15 minuti per atto vaccinale (compreso il tempo di viaggio), deve eseguire 48/72 vaccinazioni in un turno di 6 ore.
Scenari operativi
Quello della Regione è un programma flessibile, strutturato su quattro scenari diversi, perché basato sulla quantità di vaccini consegnati settimanalmente dalle case farmaceutiche (Pfizer Biontech, Moderna, AstraZeneca e J&J), ma che prevede da subito una struttura organizzativa in grado di fare appunto 45mila dosi al giorno.
Scenario 1 – 10mila dosi al giorno, 12 complessivamente i punti vaccinali attivi da Piacenza a Rimini e 120 gli operatori vaccinatori (17 i team attivi, con 233 persone impiegate tra medici, vaccinatori, diluitori, amministrativi, operatori sociosanitari e volontari).
Scenario 2 – 20mila dosi al giorno, in 42 punti vaccinali distribuiti fra tutte le province e 240 operatori (33 team e 467 persone impiegate complessivamente).
Scenario 3 – 30mila dosi al giorno, in 50 punti vaccinali, con 350 operatori vaccinatori (50 team e 700 persone impiegate).
Scenario 4 – 45mila dosi al giorno, in 70 punti vaccinali, con 525 operatori vaccinatori impiegati (75 team e 1.050 operatori coinvolti).
É prevista anche la vaccinazione a domicilio dei cittadini; ad esempio, per pazienti domiciliati che non sono in grado di raggiungere la sede vaccinale e persone inserite in strutture residenziali-disabili, pazienti psichiatrici, comunità e carceri.