BOLOGNA – Nelle ultime ore l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha chiarito che, potenzialmente, Covid-19 potrebbe divenire un virus endemico e, dunque, non scomparire mai. “Abbiamo un nuovo virus che entra nella popolazione umana per la prima volta e quindi è molto difficile prevedere quando riusciremo a prevalere su di esso – le parole di Mike Ryan, a capo del programma di emergenze sanitarie dell’Oms nel briefing sul Coronavirus – L’Hiv non è scomparso. Non sto confrontando le due malattie, ma penso sia importante che siamo realistici. Non credo che nessuno possa prevedere quando o se questa malattia scomparirà”.
La soluzione più immediata, forse l’unica percorribile, è la creazione di un vaccino: “Potremmo avere una possibilità di eliminare questo virus – ha aggiunto Ryan – ma quel vaccino dovrà essere disponibile, dovrà essere altamente efficace, dovrà essere reso disponibile a tutti e dovremo usarlo”.
Già, ma quanto è vicina la scienza a questo vaccino? Ospite nelle scorse settimane della trasmissione Il Graffio su Telereggio, il direttore dell’unità Malattie infettive dell’Ausl di Modena, Cristina Mussini, ricercatrice di Unimore e parte del gruppo che sta studiando l’efficacia dell’anticorpo Tocilizumab nella cura dei pazienti colpiti dal Covid-19, ha detto che non sarà possibile averlo su larga scala prima del 2021. Dal prossimo settembre, lei stessa farà parte di uno studio clinico per arrivare a mettere a punto un vaccino.
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