BOLOGNA – Si allontana la fumata bianca tra Regioni e Governo sul tema delle liste d’attesa per visite ed esami medici. Dal vertice avvenuto nel pomeriggio non solo non è emersa alcuna certezza sulla formulazione di un provvedimento specifico da parte del Ministero della Sanità, ma non si è neppure deciso – come invece sembrava – se procedere d’urgenza con un decreto apposito oppure costruire un vero e proprio disegno di legge, con la possibilità di definire un intervento meno estemporaneo e più di lungo respiro ma anche coi tempi più lunghi richiesti dall’inevitabile passaggio in Parlamento. Sono stati addirittura paventati due provvedimenti: uno più immediato e un secondo più operativo. Ma il problema è sempre lo stesso: le risorse che servono subito ma, evidentemente, mancano. “Da un’autonomia differenziata si passa direttamente a una autonomia nell’indifferenziata”, queste le durissime parole dell’assessore regionale Raffaele Donini. “Non abbiamo informazioni sui dettagli e nemmeno sulle coperture”. Nel calderone il Ministero della Salute avrebbe addirittura gettato un riferimento alle “privatizzazioni”, ossia dell’acquisto di pacchetti di prestazioni da parte di liberi professionisti nelle strutture pubbliche, soluzione non ideale per la Sanità regionale che preferirebbe fondi per assunzioni dirette in Ospedali e AUSL; e ancora, il Ministero propone di conferire un maggiore potere ispettivo dell’AGENAS sulle liste d’attesa stesse, “cosa – quest’ultima – assolutamente inaccettabile” rincara Donini, perché metterebbe le prestazioni sanitarie in mano al Ministero in totale contravvenzione con la delega alla Sanità affidata alle Regioni. E ancora: la possibile creazione di un CUP Unico Nazionale per le prenotazioni, ma “mancano i particolari” conclude Donini, e soprattutto non si è ancora parlato dei soldi – tanti – che servono per rimettere la macchina della Sanità a pieno regime. Fumata grigia scura insomma, con le liste d’attesa per visite ed esami che finiscono ancora una volta in coda alla fila.
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3 giugno 2024“Da un’autonomia differenziata si passa direttamente a una autonomia nell’indifferenziata”, queste le durissime parole dell’assessore regionale Raffaele Donini