CANOSSA (Reggio Emilia) – Il gravissimo inquinamento di parte del fiume Enza sarà al centro di una denuncia penale per danno ambientale e la relazione su quanto accaduto sarà in parte curata dalla polizia locale della val d’Enza e dei carabinieri forestali di Parma intervenuti lungo le sponde. Quello che è successo a Cerezzola di Canossa ha infangato le acque di uno di più importanti corsi d’acqua provinciali. Un vero sfregio all’ambiente e sul quale proseguono le verifiche. Arpae ha prelevato dei campioni che sono al momento sotto analisi, si cerca di capire se si tratta di inquinanti tossici e con cosa abbiamo a che fare. Sarebbe già stato escluso l’inquinamento delle falde acquifere. Tutto nasce quando viene dato l’allarme da una guardia ecologica volontaria per la schiuma bianca,l’acqua scura, di un colore verdastro, e male odorante. Si capisce subito che si tratta di uno sversamento di sostanze ma la loro provenienza resta poco chiara. C’era il timore potessero entrare nei pozzi Iren per l’acqua potabile dell’intera zona, impianti che servono Montecchio, Bibbiano e San Polo d’Enza. Dal monitoraggio già effettuato proprio da Iren pare che questo sia stato fortunatamente evitato.
Sospeso il servizio di irrigazione dei campi per tutelare le colture. Siamo nella zona del Parmigiano Reggiano e le piogge abbondanti dei giorni scorsi hanno creato provvidenziali riserve idriche. Prelievi sono stati fatti anche dagli specialisti del servizio igiene alimenti e nutrizione della Ausl di Reggio. Bisogna risalire alle cause, esclusa la possibilità che posse essere stato un allevatore che ha gettato in acqua liquami zootecnici tra le ipotesi più probabili anche la rottura di una fogna nella zona dell’appennino parmense mandata in tilt dai forti temporali dei giorni scorsi.
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