REGGIO EMILIA – Sono quasi 6,5 i miliardi evasi in Emilia Romagna, una vera piaga sociale che nel nostro Paese vale poco meno di 84 miliardi ogni anno. “I contribuenti onesti sono controllati da 190 banche dati digitali – denuncia la CGIA di Mestre – ma troppe operazioni avvengono fuori dai circuiti legali”.
La promessa di abbassare le tasse appartiene alla storia di ogni campagna elettorale, puntualmente disattesa negli atti successivi. Colpa dei politici che promettono l’impossibile ma anche dell’alto livello di evasione ed elusione fiscale in Italia: 84 miliardi sottratti al fisco ogni anno, secondo l’ultimo dato disponibile riferito al 2021. Un fenomeno grave che colpisce i contribuenti fedeli e i cittadini modello, negando allo Stato la possibilità di migliorare i servizi erogati alla comunità. Sul tema oggi è intervenuto il Centro Studi della Cgia di Mestre che si chiede come sia possibile un livello tale di evasione nonostante le Agenzie fiscali del nostro paese abbiano complessivamente a disposizione 190 banche dati digitali. Insomma, nulla dovrebbe sfuggire alle maglie del nostro sistema tributario, a condizione che l’operazione non avvenga al di fuori dei circuiti legali.
“Il fisco sa tutto o quasi su chi è conosciuto allo stesso, mentre brancola nel buio nei confronti di chi non lo è, così questi continuano ad evadere continuando a penalizzare chi paga le tasse fino all’ultimo centesimo”, sottolinea Paolo Zabeo, coordinatore dell’Ufficio Studi Cgia.
Analizzando i numeri, in termini assoluti il mancato gettito interessa le regioni più popolate che sono anche quelle dove la concentrazione delle attività economiche è maggiore con in testa la Lombardia con 13,6 miliardi di euro di mancato gettito, davanti a Lazio, Campania e Veneto, subito davanti all’Emilia Romagna con 6469 miliardi evasi. In termini percentuali, ottenuti grazie al rapporto tra l’importo evaso ogni 100 euro di gettito tributario incassato, emerge, invece, che la propensione all’evasione investe soprattutto le regioni del Mezzogiorno. Con la Calabria al 18,4 per cento, che precede Campania, Puglia e Sicilia e con l’Emilia Romagna al quinto posto tra le regioni più virtuose con una percentuale del 9,4, a fronte di una media nazionale dell’11,2. Complessivamente i contribuenti noti al fisco in Italia sono 43,3 milioni 398mila a Reggio Emilia, di cui 236mila lavoratori dipendenti, 15mila autonomi e poco meno di 133mila pensionati.
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