BOLOGNA – L’Emilia-Romagna punta sempre più sul bio. Negli ultimi sette anni, da quando è attivo il Programma di sviluppo rurale 2014-2020, sono cresciute del 71% le imprese biologiche di produzione e di trasformazione certificate raggiungendo, da Piacenza a Rimini, la cifra di 6.100 unità, di cui 5.150 (l’85%) vere e proprie imprese agricole. Nello stesso tempo lo scorso anno la nostra regione contava 165mila ettari di superficie agricola utilizzata a bio, che nel corso del 2020 è aumentata fino a superare i 172mila ettari. Numeri che fanno dell’Emilia-Romagna la prima regione in Italia per le imprese di trasformazione agroindustriale e commercializzazione/importazione di prodotti biologici e per impiego di prodotti biologici nelle mense regionali, in particolare in quelle scolastiche.
Il dato è stato illustrato questa mattina a Sana Restart – il Salone internazionale del biologico e del naturale in programma dal 9 all’11 ottobre presso BolognaFiere – cui la Regione Emilia-Romagna ha confermato anche quest’anno la propria partecipazione con uno stand. Nel corso dell’ultimo Programma di sviluppo rurale quasi il 30% delle risorse della Regione sono state destinate alle aziende biologiche. Complessivamente 125milioni di euro sono stati immessi nel bio attraverso il Psr per la copertura dei costi di certificazione, la promozione dei prodotti, e così via. E nel corso degli ultimi mesi, anche per sostenere le aziende alle prese con gli effetti della pandemia, si sono aggiunti ulteriori 7,3 milioni di euro che hanno permesso di approvare nuovi progetti grazie allo scorrimento delle graduatorie dei bandi.
Infine, sempre nella cornice del Sana, presso il proprio stand, la Regione ha rinnovato oggi l’intesa con l’associazione Slow Food Italia, firmando un nuovo protocollo che impegna entrambi, e fino al 2022, alla promozione dei prodotti agricoli e alimentari che rappresentano l’identità culturale ed economica del territorio regionale e costituiscono un patrimonio di biodiversità e sostenibilità.
L’assessore regionale all’agricoltura Mammi: “Opportunità strategiche per il nostro territorio dal biologico e dalla valorizzazione dei prodotti locali. Ci aspettiamo il giusto sostegno alla buona agricoltura della nostra terra da prossimi documenti di Politica agricola comune e Programma di sviluppo rurale”.