PARMA – Di esami sul campo e in panchina ne ha superati brillantemente tanti nella sua carriera. Di lauree con il pallone tra i piedi prima e poi da allenatore, alla lavagna nello spiegare le tattiche ai suoi giocatori ne ha conseguite parecchie. Ora però per Carlo Ancelotti è arrivato il titolo accademico vero e proprio. L’allenatore del Real Madrid e futuro ct del Brasile, nato a Reggiolo nel 1959, e che debuttò in panchina con la Reggiana nel 1995, é stato insignito dall’Università di Parma della laurea ad honorem in scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate. Nella sua lectio davanti al Senato Accademico e ad un pubblico nel quale era presente anche il suo maestro Arrigo Sacchi, Ancelotti ha ricordato con emozione la sua infanzia nella Bassa reggiana.
“Sono cresciuto in una famiglia contadina a Reggiolo. Ho vissuto lì fino a 15 anni, una infanzia serena in un ambiente positivo e credo di aver costruito lì la base di quello che sono oggi”.
Ad Ancelotti che nonostante la carriera scintillante, non ha mai perso genuinità, sono scese le lacrime durante la cerimonia: “Mio nonno, mio papà, io mia figlia, in tutti i momenti importanti ci si commuove. E’ la genetica”.
Nelle vene di Carlo Ancelotti non hanno mai smesso di scorrere i valori della terra in cui é nato e cresciuto: la laboriosità, l’umiltà, la capacità di stare assieme e di rimboccarsi le maniche. Complimenti dottor Carletto.
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