BOLOGNA – Da qualche anno i ladri si sono specializzati in furti di arnie, complice un mercato nero che sta diventano sempre più ampio da non escludere lo zampino della criminalità organizzata. Da sempre gli apicoltori più colpiti sono quelli di Piemonte, Emilia Romagna e Lombardia, l’unico territorio a poter vantare oltre 60 diverse varietà di miele: si parla di 22mila furti a stagione, e non del miele ma direttamente delle operose api che lo producono. E durante le festività pasquali appena concluse i malviventi si sono scatenati. Ma questa volta in gps ha impedito che tutto fosse perduto. Circa 45 alveari, rubati agli apicoltori di una decina di città, da Milano a Siena, passando per Reggio Emilia, Sassuolo, Parma, Bologna, Firenze e Grosseto, sono stati recuperati. L’app che ha permesso il tracciamento e il ritrovamento è stata progettata dalla startup tech di Cesena AntifurtoArnia ed è in grado di registrare il percorso degli alveari sottratti agli apicoltori e recuperare le api, monitorandone anche lo stato di salute con la misurazione di parametri quali umidità e temperatura.
I ladri hanno lasciato traccia di ogni movimento, permettendo così di identificare il loro mezzo con le telecamere e di ritrovare tutte le api. “Grazie a un solo apicoltore, che aveva scelto di inserire nei propri alveari il sistema a gps di AntifurtoArnia, siamo riusciti a mettere in salvo non solo le sue api, ma anche quelle di altri”, spiega l’azienda. Le forze dell’ordine sono ora al lavoro per ricostruire l’intero spostamento dei malviventi per capire a chi sono state sottratte le altre arnie e restituirle. Ma anche per risalire a tutta la banda.