REGGIO EMILIA – In Italia il riscaldamento globale è peggiore che nel resto del mondo, la pianura padana è fra i posti in Europa con l’aria più inquinata, neanche metà dei fiumi è in buono stato ecologico e il consumo del suolo avanza. In compenso, però, le emissioni di gas serra sono in calo e l’Italia è fra i Paesi europei che consumano meno risorse per produrre.
L’annuario Ispra dei dati ambientali 2019 racconta così la natura del Belpaese. Secondo il centro studi del ministero dell’Ambiente, il riscaldamento globale in Italia è più forte rispetto alla media mondiale. Per fortuna, le emissioni di gas serra continuano a diminuire anche se troppo lentamente: rispetto all’anno precedente, -0,9% nel 2018, -2% nel
2019 e -5,5% nel 2020 (con la complicità del lockdown).
Il bacino padano, rileva poi l’annuario, è una delle aree dove l’inquinamento atmosferico è più pesante in Europa. Nel 2019, il valore limite giornaliero del Pm10 è stato superato nel 21% delle stazioni di monitoraggio. Rispettati invece i limiti per i Pm 2,5. Uno degli effetti del lockdown è stata la riduzione del biossido di azoto tra il 40 e 50% nelle regioni del Nord e nella pianura padana.