REGGIO EMILIA – C’è un colpo di scena nel percorso di ripubblicizzazione del sistema idrico della nostra provincia. E non è un colpo di scena di poco conto: Iren ha chiesto al Tar dell’Emilia Romagna l’annullamento del bando di gara di Atersir per la selezione del socio privato operativo della società a cui sarà affidata la gestione del servizio idrico integrato in provincia di Reggio Emilia nei prossimi 20 anni.
Un appalto da 1 miliardo e 560 milioni di euro che, dopo una lunga gestazione, entra in una fase di incertezze e incognite proprio quando sembrava che finalmente il processo fosse vicino all’approdo. Una premessa è necessaria per capire: per dare attuazione al referendum sull’acqua pubblica del 2011, gli enti locali reggiani hanno deciso di affidare la concessione del servizio idrico a una società a maggioranza pubblica denominata Arca.
Il 60% delle quote di Arca sarà in capo ad Agac Infrastrutture, la società dei Comuni reggiani proprietaria delle reti idriche e acquedottistiche. Socio di minoranza sarà invece un’azienda del settore, a cui spetterà la gestione operativa.
Il bando di cui Iren chiede l’annullamento è quello che serve a selezionare appunto il socio privato operativo.
L’aspetto più sorprendente sta nel fatto che proprio Iren, fin dall’inizio di questo percorso, veniva considerato a torto o a ragione il socio privato in pectore di Arca. E invece Iren, insieme a Ireti, la società del gruppo che gestisce il servizio idrico nelle province di Reggio Emilia, Parma e in gran parte della Liguria, ha chiesto al Tar l’annullamento del bando di gara e di tutti gli atti collegati messi a punto da Atersir, dal capitolato al piano d’ambito al piano economico-finanziario.
Quindi Iren e Ireti contro Atersir, l’Agenzia di regolazione dei servizi pubblici locali ambientali dell’Emilia Romagna. Ma perché? Quali sono le ragioni del braccio di ferro? Iren per ora non parla, ciò che si intuisce è che l’architettura della concessione non è particolarmente appetibile per Iren e in questa fase di preselezione neppure conosciuta nei suoi aspetti di dettaglio. Il tema controverso sembra essere quello della fatturazione e, più in generale, dei rapporti economici fra socio pubblico (Agac Infrastrutture), socio privato e Arera, l’autorità nazionale che decide le tariffe. Nell’udienza dell’11 febbraio, il Tar ha accolto l’istanza di rinvio avanzata da Iren. Il ricorso sarà discusso nel merito il 14 ottobre.
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