REGGIO EMILIA – Sulla realizzazione di una eventuale nuova stazione lungo la linea dell’alta velocità a Parma, la Regione e Parma stessa devono coinvolgere anche il territorio reggiano: la sollecitazione arriva da un noto esponente politico della città di Oltr’Enza, Massimo Pinardi, ex consigliere comunale, oggi referente di Azione, il movimento di Carlo Calenda. Una voce fuori dal coro in un contesto, quello parmigiano, che su questo tema sembra ragionare finora in una chiava autoreferenziale, slegata dall’ottica dell’area vasta.
Come noto, a fine luglio, a Roma al Ministero delle Infrastrutture è stato sottoscritto un protocollo d’intesa per la costituzione di un tavolo tecnico che dovrà studiare la fattibilità della stazione dell’alta velocità a Parma.
“Un errore politico – sostiene Pinardi – non includere, nella rappresentanza istituzionale che ha incontrato il ministro Giovannini e i vertici di Rfi, il sindaco e il presidente della Provincia di Reggio Emilia. Poiché la questione li riguarda direttamente, l’assessore regionale Corsini doveva coinvolgerli nella firma del protocollo di intesa”.
Pinardi invoca ora strategie comuni e auspica un incontro a breve tra le istituzioni reggiane e parmigiane. “Una fermata in linea alle Fiere di Parma potrebbe costare 80/100 milioni. Sarebbe una fermata, non una stazione iconica come la Mediopadana. Anche una tranvia di collegamento con la Mediopadana a noi potrebbe andare bene“, ha intanto spiegato nelle ultime ore l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Parma Michele Alinovi.
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