ROMA – Chiusure e restrizioni non scatteranno più dalla domenica ma dal lunedì. Da quanto si apprende è ciò che avrebbe comunicato il ministro delle autonomie Mariastella Gelmini ai governatori durante l’incontro Stato-Regioni sui criteri che verranno adottati nel prossimo Dpcm per il contenimento della pademia da covid, che sostituirà quello in scadenza il 5 marzo. “Il sistema dei parametri per definire i colori delle zone si può affinare, ma probabilmente non con il decreto in arrivo, ci vorrà un tavolo tecnico. In ogni caso, per rendere più agevole la programmazione delle attività economiche, le chiusure non entreranno più in vigore di domenica ma di lunedì”. E avrebbe aggiunto: “Questo avevano chiesto le Regioni, e lo avevo condiviso, questo abbiamo ottenuto. Così aiutiamo anche le attività economiche che non perderanno il weekend”. Soddisfatto il presidente dell’Associazione Comuni (Anci) Antonio Decaro: “Anche gli Enti locali hanno bisogno di organizzarsi”, avrebbe detto il sindaco di Bari. “Contiamo di farvi avere, nella giornata di domani, con grande anticipo rispetto alla scadenza del 5 marzo, una prima bozza del Dpcm”, avrebbe annunciato la Gelmini. “Il sistema a fasce verrà mantenuto. Finora è stato scongiurato un lockdown generalizzato e questo deve essere l’obiettivo principale – avrebbe poi continuato il ministro – State certamente notando un cambio di metodo. Ci siamo visti domenica e ci stiamo rivedendo oggi. Gli incontri saranno sempre più frequenti e costanti”.
Niente da fare però per la cultura, almeno fino ad aprile, daltronde il governo sembra intenzionato a non allentare le misure fino alla pasquetta. Il ministro delle autonomia avrebbe infatti di riapertura graduale dei luoghi di cultura. “Il ministro Franceschini ha avviato un confronto con il Cts per far in modo che, superato il mese di marzo, si possano immaginare riaperture con misure di sicurezza adeguate. È un percorso, non è un risultato ancora acquisito. Ma è un segnale che va nella giusta direzione”.
Caldissimo anche il tema scuola: quasi tutte le Regioni nella riunione con il governo avrebbero chiesto di chiudere le scuole, ma i ministri hanno sottolineato che “è difficile parlare di chiusure delle scuole da una parte e di riaperture di attività commerciali dall’altra”.
“Prosegue l’interlocuzione con il Governo. A fronte del documento presentato dalle Regioni la scorsa settimana, stamattina sono arrivate alcune prime risposte positive, ma su altri temi occorrono ulteriori riscontri. In particolare, occorre una decisa accelerazione sul piano vaccini, una revisione dei criteri per l’assegnazione delle fasce e una valutazione preventiva sull’impatto delle varianti”. Lo ha dichiarato il Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, al termine del confronto odierno con i Ministri Gelmini e Speranza.