PARMA – Ogni anno la provincia di Reggio Emilia raccoglie in modo differenziato decine di migliaia di tonnellate di carta e plastica. Dove vanno a finire questi materiali? Nel nuovo impianto di Parma.
“Con questo impianto diamo risposta alla produzione di carta, plastica e carbone di tutta l’Emilia occidentale – ha spiegato Eugenio Bertolini, amministratore delegato di Iren Ambiente – Vuol dire, attraverso accordi di filiera industriali, poter allungare il ciclo per arrivare fino al prodotto di ritorno nelle case dei cittadini”.
E’ stato ribattezzato ReCaP ed è il nuovo impianto di Iren per la selezione di carta, cartone e plastica. E’ stato realizzato all’interno del Polo ambientale integrato di Parma, nei pressi del termovalorizzatore, con un investimento di 24,5 milioni di euro. L’impianto è autorizzato per trattare ogni anno 100mila tonnellate di carta e cartone e 35mila di plastica. Tra questi, ci sono le 55mila tonnellate di carta e le 23mila di plastica raccolte in provincia di Reggio. I vantaggi quali sono? “Il risparmio di materie prime, in particolare di petrolio, e di carta – ha spiegato Gianni Vittorio Armani, ad di Iren – Poi, ovviamente, c’è un risparmio economico. La nostra economia si basa sul riciclo delle risorse e questo è un anello importante della catena”.
Con l’amministratore delegato di Iren è inevitabile parlare anche del caro bollette. L’anno scorso il gruppo ha guadagnato almeno 30 milioni di euro in più rispetto al 2020. Armani, però, sostiene che Iren ha garantito ai clienti un prezzo medio dell’energia inferiore del 30% rispetto alla media del mercato. Ma il boom dei prezzi di gas ed energia elettrica non sembra destinato a rientrare presto, anzi: “E’ una situazione che rischia di perdurare e soltanto interventi infrastrutturali a livello europeo e nazionale ci possono rendere indipendenti da crisi di questo tipo”, ha aggiunto Armani.
Reggio Emilia Parma raccolta differenziata Iren