BOLOGNA – Doccia gelate, e non per colpa del freddo, questa mattina per gli operatori della montagna. La neve c’è, più di quanto si potesse sperare, le disposizioni previste erano state attuate e oggi tutti erano pronti a prendere gli sci e recarsi in montagna. Invece niente. Ieri sera, quando ormai era tutto pronto, il ministro della Salute Roberto Speranza, pressato dal Comitato tecnico scientifico preoccupato soprattutto dalle varianti del covid, ha firmato un provvedimento che vieta lo svolgimento delle attività sciistiche amatoriali fino al 5 marzo 2021, data di scadenza del Dpcm 14 gennaio 2021. Mettendo così definitivamente i ginocchio un intero settore, e ancora una volta chi ha fatto investimenti fidandosi delle regole scritte dal governo si trova spiazzato all’ultima ora da un improvviso dietro front. Questa volta però i governatori non han fatto buon viso a cattivo gioco e sono andati all’attacco del governo.
“Non posso non esprimere stupore e sconcerto, anche a nome delle altre Regioni, per la decisione di bloccare la riapertura degli impianti sciistici a pochissime ore dalla annunciata e condivisa ripartenza”, ha scritto sui social il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. “Solo una settimana fa il Cts nazionale aveva validato la riapertura di queste attività in zona gialla attraverso linee guida molto stringenti, formulate dalle Regioni in accordo coi gestori e secondo le indicazioni degli stessi tecnici. Così come siamo stati noi presidenti a condividere di bloccare gli spostamenti tra regioni (anche in zona gialla) anche per le prossime settimane. Poi, in queste ore, abbiamo assistito ad un cambio repentino di orientamento che spiazza totalmente i gestori degli impianti e quanti avevano già prenotato. Non mi sono mai permesso di sindacare le misure per contenere i contagi, perché il contrasto dell’epidemia era e resta la priorità assoluta; ma cambiare le regole all’ultimo minuto, apprendendolo peraltro dalle agenzie di stampa, è un danno enorme per gli operatori economici, che hanno già visto saltare il grosso della stagione invernale e si erano preparati con pazienza e sacrificio alla giornata di riapertura. Le regole si rispettano, ci mancherebbe altro, ma ora servono subito aiuti economici concreti e immediati”.
“Prima di tutto e sopra ogni cosa c’è la salute delle persone, ma l’ordinanza del Ministro della Salute, di cui siamo venuti a conoscenza alle 19.30 poche ore prima di riaprire gli impianti di risalita dello sci è quantomeno sorprendente”. Lo ha sostenuto l’assessore al turismo della Regione Emilia Romagna Andrea Corsini, che aggiunge: “Ci vuole più serietà nei confronti di imprenditori e lavoratori del comparto fermi da un anno”.