BOLOGNA – Gli ospedali dell’era post-Covid saranno diversi, forse per sempre: il piano regionale lanciato oggi dall’assessore alla sanità Donini e dal presidente della Regione Bonaccini promette di essere un punto di non ritorno rispetto ai rischi futuri di epidemia, anche oltre il Coronavirus di cui si teme il ritorno in autunno. Tutti e 43 gli ospedali di riferimento dell’Emilia-Romagna avranno accessi dedicati per persone e ambulanze, ambulatori dedicati ai tamponi, addirittura corridoi dedicati per il transito dei pazienti e, infine, la TAC dedicata per la polmonite severa. Il piano complessivo è già in corso in 15 degli ospedali, e andrà a far parte dell’investimento da oltre 180 milioni di euro appena messo in atto. Piano che include i costi per l’adeguamento dei numeri di terapia intensiva: per mantenere lo standard di 0.14 letti ogni mille abitanti ne servivano 192 in più rispetto a quelli disponibili pre-epidemia, pari a 449 – posti che, conferma Donini, sono già stati individuati e allestiti. Come pure è fatto l’adattamento di oltre un centinaio di posti in terapia semi-intensiva agli standard tecnologici europei, altra operazione già compiuta per un importo complessivo di 33 milioni di euro. Poi quei letti andranno circondati di medici e infermieri e anche qui i rinforzi promessi sono ingenti.
Intanto i dati epidemici continuano a essere confortanti: 14 i nuovi positivi di cui 11 non sintomatici trovati con i test sierologici. Faranno parte del maxi piano anche le riabilitazioni COVID dedicate, le aree attrezzabili per strutture di diagnosi mobili. Servono altre risorse ed è lì che Bonaccini interviene per ribadire al Governo la necessità di nuove risorse derivanti dal Recovery Fund europeo.
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