BOLOGNA – L’Emilia Romagna guarda alla propria industria turistica in chiave europea e, mentre entra nel vivo la prima estate post lockdown, fa il punto su elementi
di forza e priorità di intervento. Il presidente Bonaccini, nel corso di uno spazio di approfondimento promosso dal Parlamento europeo in Italia, ha sottolineato come il turismo, insieme a manifatture, cultura e saperi, sia uno dei pilastri su cui la Regione scommette in termini di crescita sostenibile. Tra i punti forti dell’offerta turistica del territorio, ha precisato, ci sono ospitalità, servizi per tutte le età e per tutte le tasche. Tra la Riviera romagnola e il Lidi ferraresi si estende una delle industrie turistiche più importanti al mondo, a cui si sono aggiunti negli ultimi anni l’entroterra e città come Bologna e Modena: da qui nasce l’esigenza, ha spiegato il presidente, di un sostegno europeo. Il turismo, per l’Emilia Romagna, ha assicurato Bonaccini, sarà un volano economico sempre più importante e parte delle politiche e degli investimenti futuri. Un comparto, quello turistico, che prima dell’avvento del Covid aveva raggiunto 60 milioni di presenze, con un PIL di settore che era arrivato a incidere per il 13% sul Prodotto Interno Lordo complessivo della Regione.
Il futuro è nel turismo, servono risorse per renderlo volano economico. VIDEO
29 giugno 2020E’ questa l’esigenza emersa nell’ambito dell’incontro con istituzioni regionali e operatori del settore promosso dal Parlamento europeo in Italia. Tra gli aspetti su cui gli investimenti europei dovrebbero puntare, secondo il presidente Bonaccini, ci sono infrastrutture e promozione del territorio