REGGIO EMILIA – Stroncare un vasto giro di droga, in prevalenza cocaina. Con questo obiettivo alle prime luci dell’alba i carabinieri reggiani hanno dato il via al maxi blitz che ha portato in carcere 21 persone, una delle quali residente a Parma.
Gli arresti eseguiti, tutti collegati alla misura detentiva, sono però 24. In tre casi si è trattato di cittadini che già erano detenuti, due di questi sono collegati a una maxi operazione del 29 maggio scorso messa a segno dalla guardia di finanza di Bologna e dalla Dda contro un cartello della droga composto da italiani affiliati o contigui alla ‘ndrangheta.
“Fast car”, così il nome dell’inchiesta sfociata negli arresti di queste ultime ore, motivato da un luogo: un garage situato a Reggio Emilia pieno di auto sportive di lusso e utilizzato come quartier generale per il traffico di stupefacenti. Le indagini, basate soprattutto su intercettazioni telefoniche e ambientali, portano la firma dei carabinieri di Castelnovo Monti, che hanno documentato migliaia di cessioni di cocaina.
Sostanza che, prevalentemente, veniva acquistata all’ingrosso nel quartiere di Scampia a Napoli per poi essere immessa nelle principali piazze di spaccio reggiane con un giro di affari stimato in almeno 10mila euro al giorno. Alle indagini ha contribuito la testimonianza di una vittima di estorsione. Tra le altre cose, è stato appurato come uno degli indagati – che in totale sono 31 – fosse in grado, nonostante detenuto, di gestire a distanza, tramite un cellulare, la rete dello spaccio.
E’ inoltre emerso come alcuni indagati detenessero armi da sparo e da guerra, tra il materiale sequestrato compare infatti un fucile risalente alla seconda guerra mondiale, perfettamente funzionante dotato di relative munizioni. Un arma che è finita nella mani dei carabinieri tre anni fa quando furono dieci in quell’occasione, gli arresti eseguiti.
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