REGGIO EMILIA – “All’interno della Ferrarini i lavoratori devono sopportare un continuo clima di terrore”: a denunciare pubblicamente la situazione è il delegato Flai Cgil dello stabilimento di Lesignano in provincia di Parma. Il riferimento è alle presunte pressioni da parte dell’azienda nel convincere i dipendenti che la scelta migliore per il futuro sia rappresentata dalla cordata Pini.
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“Il problema è il voler a tutti i costi convincere i lavoratori che la scelta migliore sia Pini, organizzando incontri con i dipendenti con la scusa del titolo informativo senza avvisare le organizzazioni sindacali. Il problema è che alcuni lavoratori sono stati talmente influenzati, da fare le veci dell’azienda, incontrando persino esponenti politici senza avere voce in capitolo. Il problema è il continuo clima di terrore che i lavoratori sono costretti a sopportare, preoccupati dal fatto di perdere il posto di lavoro nel caso la scelta finale ricada sul gruppo GSI”.
A parlare, in un intervento alla neonata webtv parmense Langhirano News, è Nicola Comparato, 38 anni, da 10 operaio nello stabilimento Ferrarini di Lesignano Bagni, in provincia di Parma, da oltre 2 anni delegato sindacale della Flai Cgil. Sono parole pesanti che denunciano un clima difficile tra i lavoratori dell’azienda alimentare per il cui rilancio sono in corsa – come noto – due cordate, quella rappresentata da Pini e Amco, sostenuta dalla famiglia Ferrarini e quella di Grandi Salumifici Italiani-Bonterre.
Già venerdì scorso erano emerse polemiche dopo che l’azienda, senza coinvolgere né informare i sindacati, aveva convocato per un’ora e mezza in assemblea i lavoratori nella sede di Lesignano per mettere a confronto le due proposte concordatarie. La produzione era stata fermata e ai dipendenti che avevano partecipato all’assemblea era stata retribuita l’intera giornata. Un’iniziativa vissuta dalla Cgil come un tentativo di spingere i dipendenti a schierarsi e a fare pressione sui sindacati, che hanno invece assunto una posizione di equidistanza tra le due cordate. “Dal punto di vista sindacale non faccio il tifo per nessuno. Ciò che più interessa è il mantenimento dei siti produttivi e la garanzia occupazionale”, aggiunge Comparato.
Intanto Cgil e Cisl hanno convocato per venerdì le Rsu per fare il punto della situazione: sul clima interno all’azienda potrebbe essere assunta una presa di posizione attraverso un comunicato ufficiale.
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