MARANELLO (Modena) – Un salto all’indietro di 13 anni, a quel 2007 in cui il tecnico inglese Nigel Stepney finì al centro della spy story che coinvolse in maniera diretta la Ferrari. Un uomo interno al Cavallino, che lavorò nell’ombra, prima con un tentativo di sabotaggio poi passando progetti a una scuderia rivale, per danneggiare la scuderia di Maranello.
Uno schema che torna d’attualità oggi, nel giorno in cui il giornalista del Corriere della Sera Giorgio Terruzzi porta alla luce una nuova spy story che coinvolge di nuovo la Ferrari, a cavallo tra la stagione 2019 e quella attuale. Un terremoto cominciato dopo il successo di Leclerc nella gara di casa a Monza dello scorso anno, una vittoria schiacciante tale da far scattare i sospetti dei team concorrenti sulla inaspettata potenza della power unit della rossa.
È il primo passo di un’azione di spionaggio industriale che arriva fino all’interno della Fia. A condurla è una scuderia avversaria della Ferrari, ma resta il sospetto su chi, molto vicino al team e perfettamente a conoscenza di progetti e strategie di Maranello, abbia fornito in modo illecito i dati segreti.
Anche per questo la rossa non è stata penalizzata, ottenendo di tombare l’indagine attraverso un accordo segreto con la Federazione di nuovo criticato dai concorrenti, ma che di fatto ha costretto progettisti e ingegneri a una brusca virata e a un netto passo indietro in termini di risultati e competitività che incide pesantemente anche sulle attuali prestazioni della SF1000.
È da questa posizione, mai tanto complicata, che la Ferrari si trova a dover ripartire reagendo a una realtà che all’interno della scuderia non si sarebbero aspettati tanto grave. La prima mossa, annunciata oggi, è quella di una modifica della struttura organizzativa dell’area tecnica con l’obiettivo di renderla più efficiente e orientata allo sviluppo della prestazione. Se sarà sufficiente a cambiare in poco tempo il volto della monoposto di Vettel e Leclerc sarà la pista a dirlo. Quello che è certo è che la forbice tra la Ferrari e le avversarie dirette si è allargata e che per riavvicinarsi la rossa ha bisogno di tempo prima di ogni altra cosa.