JEDDAH – E’ Sergio Perez il vincitore del Gran Premio in Arabia, seconda prova del mondiale 2023. Ma il leader del campionato resta Max Verstappen grazie al punto addizionale conquistato al giro veloce. Terzo posto per Fernando Alonso, a cui la Fia ha cancellato la penalità. Ferrari troppo lontane dal podio: sesto posto per Sainz e settimo per Leclerc.
Le amare esternazioni di Charles Leclerc nel team radio dicono praticamente tutto: prima la “sveglia” alla strategia di pista, che dimentica di dirgli che può avvicinare Hamilton per sorpassarlo durante la safety car, poi la laconica constatazione, “essere così indietro fa schifo”. Sintesi brutale ma efficace di un’altra serata storta, quella di Jeddah in Arabia Saudita, dove il monegasco chiude appena settimo preceduto da Carlos Sainz, sesto, dietro alle Red Bull sempre dominanti – Perez primo, Verstappen secondo ma partito quindicesimo – ma anche alle Aston Martin, addirittura alle Mercedes. “Non prendiamoci in giro” tuona a sua volta il team principal Vasseur, scontento del fatto che la Ferrari SF 23 vada forte in qualifica ma piano – troppo piano – in gara, soprattutto con le gomme dure. Fatto sta che dopo due Gran Premi il duetto Red Bull è già là davanti, 44 e 43 punti rispettivamente, seguito da Alonso Hamilton Russell, addirittura Stroll davanti a Leclerc che conta appena sei punti totali; un po’ meglio Sainz, 20 punti frutto di due piazzamenti, ma il podio è una chimera e il popolo della Rossa già teme un’annata storta, dopo la parziale consolazione dell’incoraggiante 2022. Il 2 Aprile incombe: si correrà in Australia, le centraline sostituite sono già costate 10 posti in griglia e il peggio sembra essere passato, ma servono risultati e prestazioni per non sprofondare in un’annata da comprimari. Sul piano dell’affidabilità il cortocircuito del sabato, costato la qualifica a Max Verstappen, sembra già risolto: la capacità della Ferrari di rimettere in pista una macchina competitiva deve essere analoga, rapida, decisiva. E corroborata, se possibile, da un atteggiamento un po’ più costruttivo, soprattutto da parte del Box, ma anche di Leclerc, la cui frustrazione dopo appena due gare sembra essere lontana dai nervi d’acciaio dimostrati nelle altre scuderie.