BOLOGNA – Il presidente della Regione Stefano Bonaccini, in qualità di Commissario all’emergenza, ha fatto il punto sull’accoglienza in Emilia-Romagna dei profughi in fuga dalla guerra in Ucraina. Il numero dei profughi accolti a ieri in Emilia-Romagna è di 4.681. Di questi, 1.508 sono donne e ben 2.151 sono minori. Nelle ultime ore si è assistito a un consistente aumento degli arrivi. Solo 321 sono in carico alla Rete Cas, il resto attraverso un sistema diffuso di accoglienza. E’ prevista l’apertura di un Hub a Castenaso, capace di ospitare 150 persone. Fungerà da centro di accoglienza temporanea finalizzato alla collocazione sui diversi territori.
Continua il massimo impegno per la ricerca del maggior numero di posti disponibile, in previsione di un aumento degli arrivi nei prossimi giorni se la crisi bellica non dovesse risolversi. Lo screening anti-Covid previsto su tutte le persone in arrivo entro le prime 48 ore ha riscontrato una positività dell’1,3% sui primi 900 tamponi effettuati.
Stefano Bonaccini ha ringraziato “tutte le parti in causa per il massimo impegno dimostrato in queste ore”.
Si sta lavorando per un rapido inserimento dei minori a scuola: si parte con il censimento da parte delle Prefetture, per il tramite delle Questure, dei presenti nelle singole province. Il tutto in stretto coordinamento con l’Ufficio Scolastico Regionale che avrà il ruolo, d’intesa con i Comuni e gli enti locali, di definire le scuole di potenziale inserimento, il più possibile in prossimità della residenza temporanea.
In attesa di eventuali ulteriori indicazioni da parte del Governo, la frequenza nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole di ogni ordine e grado è comunque subordinata al rispetto di quanto prevede la normativa nazionale e regionale in ambito sanitario: i bambini e ragazzi provenienti dall’Ucraina dovranno essere in regola con le vaccinazioni previste in base all’età. Le scuole potranno poi attivare il supporto psicologico e quello linguistico, il governo ha già stanziato 1 milione di euro a livello nazionale.
Come previsto da un decreto del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, in veste di Commissario delegato per l’emergenza, si stanno sottoscrivendo convenzioni con le associazioni di categoria degli albergatori per – in caso di imprevisto e rilevante afflusso nei prossimi giorni – mettere a disposizione posti letto in strutture alberghiere o gestite dal volontariato, da attivare se i posti disponibili nei Cas (Centri accoglienza straordinaria) e nella rete Sai (Sistema di accoglienza di integrazione) non fossero più sufficienti.
Presso gli hub vaccinali o altre strutture entro 48 ore dall’arrivo ai profughi, come prevedono le indicazioni nazionali, viene fatto il tampone Covid, garantendo la somministrazione del vaccino (prima, seconda o terza dose) su base volontaria; assicurate anche, sempre su base volontaria, altre vaccinazioni per cui si conosce l’esistenza di focolai in Ucraina (difterite, tetano e pertosse).
Inoltre, viene rilasciato il codice STP (Straniero Temporaneamente Presente) con validità sei mesi, eventualmente rinnovabile, che permette l’iscrizione al Servizio sanitario nazionale conferendo gli stessi diritti dei cittadini italiani per l’accesso alle prestazioni sanitarie.
Le persone risultate positive al Sars-Cov-2, saranno poste ad isolamento. Gli asintomatici che non fossero in grado di restare in isolamento presso l’alloggi cui sono stati destinati (per esempio quelli collocati nei CAS), saranno ospitati nei covid hotel fino alla negativizzazione. Le Aziende sanitarie si faranno carico di eventuali necessità sanitarie dei profughi, sia attraverso la rete dell’assistenza primaria e delle Case della Salute (visite specialistiche, erogazione di farmaci, etc.), sia attraverso la rete ospedaliera. In particolare, si stanno predisponendo percorsi per una prima ed immediata erogazione di farmaci che necessitano l’assoluta continuità di terapia (ad esempio insulina per i diabetici, psicofarmaci, etc.). La rete ospedaliera regionale è pronta ad accogliere quei pazienti oggi ricoverati presso strutture ucraine per cui si dovesse rendere necessario il trasferimento attraverso canali della protezione civile o del volontariato, sempre con il coordinamento della protezione civile. Sono anche stati messi a disposizione 20 posti letto (più eventualmente altri cinque di Day hospital) nei reparti di oncoematologia pediatrica delle strutture ospedaliere regionali (5 a Bologna, 5 tra Parma e Reggio Emilia, 5 a Modena, 2 a Ferrara e 3 a Rimini).
L’Emilia-Romagna ha già inviato in Ucraina farmaci per un valore di 80.000 euro ed è pronta a rispondere ad altre richieste.
Intanto, la Giunta ha messo a disposizione uno stanziamento iniziale di 50mila euro – dai fondi per la cooperazione internazionale – per rispondere con estrema urgenza ai bisogni di profughi e sfollati ucraini in transito nelle città di Lviv (Leopoli) e Chernivtsi, diretti in Polonia e Romania o destinati a raggiungere i familiari nel resto dell’Unione Europea. Il bando, aperto fino alle ore 18 del 16 marzo, è rivolto a ong, onlus, organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, cooperative sociali ed enti locali che potranno presentare un progetto. Prosegue poi la raccolta fondi promossa dalla Regione Emilia-Romagna per l’assistenza e aiuti umanitari ai profughi. Chiunque può versare – indicando con chiarezza la causale “EMERGENZA UCRAINA” – al seguente Iban: IT69G0200802435000104428964. Dall’estero, codice Bic Swift: UNCRITM1BA2. Il conto corrente è intestato all’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’Emilia-Romagna.