REGGIO EMILIA – La riapertura delle scuole a settembre appare sempre più come una corsa a ostacoli. Fra norme di sicurezza anti-Covid, elezioni, referendum e spinte centrifughe regionali, l’incertezza la fa da padrona.
Il “decreto scuola” da poco convertito in legge dice che dall’1 settembre le scuole potranno riaprire “per le attività legate al recupero degli apprendimenti”. Ma quando cominceranno le lezioni? Prima dell’epidemia di Coronavirus, il calendario scolastico dell’Emilia Romagna fissava l’inizio delle lezioni a martedì 15 settembre. La ministra Lucia Azzolina ha annunciato ieri che proporrà alle Regioni una ripartenza comune lunedì 14.
Di mezzo, tuttavia, ci sono le elezioni: quelle regionali in Veneto, Toscana, Liguria, Marche, Campania, Puglia e Valle d’Aosta; quelle comunali per un migliaio di amministrazioni locali e il referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari. Le Regioni avevano chiesto di votare il 6 o il 13 settembre, ma il Governo ha fissato le consultazioni il 20 e 21 settembre.
A questo punto, le opzioni sono due: o si comincia il 14, ma si richiudono le scuole pochi giorni dopo per le elezioni, oppure si slitta direttamente al 22-23 settembre se non addirittura oltre. Il presidente della Regione Stefano Bonaccini è parso ormai rassegnato a questa seconda opzione, quando ieri a Cervia ha detto che il mese di settembre potrebbe essere un periodo da sfruttare per il turismo perché “la ripresa delle scuole credo che sarà verso la fine del mese”.
Intanto, domani mattina a Reggio Emilia e provincia si insedieranno le commissioni per gli esami di maturità: sono 95 e dovranno esaminare quasi 3.800 studenti delle superiori. Le prove d’esame inizieranno mercoledì 17: 5 maturandi ogni mattina, chiamati a un colloquio della durata di circa un’ora con i commissari interni e un presidente esterno.
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