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ROMA – L’Italia vira a destra: Fratelli d’Italia è il primo partito e traina la coalizione di centrodestra ben oltre il 40%, pur a fronte del deludente risultato della Lega, verso la maggioranza assoluta sia alla Camera sia al Senato. Il Pd, secondo partito, viaggia sotto al 20% in una coalizione che si attesta tal 26%. Alla chiusura delle urne, alle 23, circa il 64% degli italiani è andato a votare con un crollo dell’affluenza di 10 punti percentuali rispetto al 2018. I dati di affluenza
Alla Camera Fratelli d’Italia è il partito più votato nella metà delle regioni del Paese, in particolare al Nord, mentre al Sud e nelle Isole quello con più preferenze è Movimento Cinque Stelle, con il Partito Democratico avanti nel centro Italia solo in Emilia Romagna e in Toscana. E’ quanto emerge dagli scrutini, con i dati ancora parziali ma quando manca ancora soltanto il 2% delle sezioni. Nello specifico, alla Camera FdI è il primo partito in dieci regioni (Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Trentino Alto Adige, Umbria e Veneto) mentre in altre sette (Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) il primato di voti va al M5s e in altre due al Pd (Emilia Romagna e Toscana). Infine in Valle d’Aosta all’Autonomie Progrès Fédéralisme. In tutte le regioni, laddove non è il primo partito, Fratelli d’Italia si piazza comunque al secondo posto: fa eccezione solo la Campania, con M5s primo partito e il Pd secondo. Nel dettaglio, in Basilicata M5s è il primo partito (24,75) e stacca di circa 6 punti FdI; in Calabria M5s (29,53) stacca di circa 10 punti FdI; in Campania 1 M5s (41,34) stacca di circa 27 punti il Pd secondo partito; in Campania 2 M5s (27,68) stacca di circa 6 punti FdI; in Emilia Romagna il Pd (28,25) stacca di circa 3 punti FdI; in Molise M5s (24,41) stacca di circa 3 punti FdI; in Puglia M5s (27,97) stacca di circa 4 punti FdI; in Sardegna M5s (26,35), stacca di circa 3 punti FdI; in Sicilia 1 M5s (30,62) stacca di circa 13 punti FdI; in Sicilia 2 M5s (26), stacca di circa 6 punti FdI; in Toscana il Pd (26,41), stacca di circa un punto FdI; in Valle d’Aosta, Vallée d’Aoste – Autonomie Progrès Fédéralisme (38,63), stacca di circa 9 punti il partito formato dall’intera coalizione di Centrodestra.
Il voto in Emilia Romagna
Il centrosinistra perde anche in Emilia-Romagna: la coalizione ha preso tre punti in meno rispetto al centrodestra e ha perso la sfida dei collegi, finita 3-2 alla Camera e 6-5 al Senato. L’Emilia-Romagna, nonostante questo, rimane il luogo dove il Pd e il centrosinistra (36%) tengono meglio e dove il centrodestra (39%) sfonda di meno: la somma delle percentuali dei partiti della coalizione vincitrice è infatti inferiore a quella che prese Lucia Borgonzoni alla regionali di due anni e mezzo fa. E’ l’unica regione dove il Pd rimane il primo partito con il 28% e dove anche gli alleati sono più forti rispetto alla media nazionale. Nel centrodestra al boom di Fratelli d’Italia fa da contraltare il disastro Lega che si ferma al 7,8, superata sia dal Movimento 5 Stelle (9,8%), sia da Azione (8,3%). Nei collegi il centrosinistra tiene soprattutto nella parte centrale della Regione. Al Senato vincono Pier Ferdinando Casini a Bologna ed Enza Rando a Modena, mentre vince la leghista Elena Murelli a Parma e gli esponenti di Fdi Alberto Balboni e Marta Farolfi in Romagna. A loro si aggiungono gli eletti con il proporzionale, ancora da ufficializzare: ci saranno sicuramente Sandra Zampa, Graziano Delrio e il consigliere regionale di Fdi Marco Lisei. Non ce la fa Pippo Civati, con i Verdi e la Sinistra che non eleggono senatori, a forte rischio anche Matteo Richetti (Azione) che nei giorni scorsi era stato coinvolto in una vicenda con accuse di molestie a cui lui aveva replicato con una denuncia per stalking. Alla Camera il centrosinistra vince a Bologna con l’ex sindaco Virginio Merola che stacca di 20 punti il centrodestra, a Imola con Angelo Bonelli, a Reggio Emilia con Ilenia Malavasi e a Carpi con Andrea De Maria. Successo a Ravenna, per la rappresentante del centrodestra Alice Buonguerrieri, mentre a Rimini l’ex sindaco Andrea Gnassi cede il passo al leghista Jacopo Morrone, ma rientrerà comunque con il proporzionale. Il centrodestra fa cappotto nelle zone dove è storicamente più forte: a Piacenza con Tommaso Foti (Fdi), a Parma con Laura Cavandoli (Lega) a Ferrara con Mauro Malaguti (Fdi). Gloria Saccani strappa l’elezione a Forlì, mentre Daniela Dondi a Modena supera Aboubakar Soumaoro. Al proporzionale, in attesa della definizione della ripartizione degli eletti, è confermata l’elezione di Elly Schlein, vicepresidente della Regione capolista, come indipendente per il Pd nel collegio di Bologna.
CAMERA
Sezioni: 61.394 / 61.417
Sezioni: 60.375 / 60.399