ROMA – E’ stato spostato in avanti di un’ora, ma il coprifuoco ci sarà e scatterà alle 22 in tutta Italia. La decisione è stata presa durante la riunione dei capo delegazione di maggioranza con il premier Giuseppe Conte.
La bozza, che verrà firmata a ore, dice che dalle 22 alle 5 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità o per motivi di salute. È in ogni caso fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche, per tutto l’arco della giornata, di non spostarsi salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per usufruire di servizi non sospesi.
Sospesi i concorsi pubblici e privati, alle superiori didattica a distanza al 100%, uso obbligatorio della mascherina nelle scuole aperte (a partire dai 6 anni), chiusi i musei e sospese le mostre.
Chiusura nelle giornate festive e prefestive dei centri commerciali, compresi i negozi all’interno, con l’eccezione di farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, e punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole; le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle 5 fino alle 18; il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi; dopo le 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico; resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive; resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio e fino alle 22 la ristorazione con asporto.
Il trasporto pubblico potrà trasportare al massimo il 50% del coefficiente di riempimento. Alle norme nazionali valide per tutti partirà il “semaforo” che catalogherà la situazione di ogni regione in base alla soglia dell’Rt e il numero di posti letti occupati negli ospedali. In caso di situazione critica, scatterà il lockdown light per tre settimane. Le aree sarebbero divise in zone rosse, arancioni e verdi. In quelle rosse resteranno aperte solamente le industrie e le scuole fino alla prima media; chiusi tutti gli esercizi commerciali, compresi parrucchieri ed estetisti. Nessuna serrata per i servizi essenziali e, ovviamente, farmacie e supermercati. Dovrebbe essere confermata la misura restrittiva della limitazione degli spostamenti da e per le regioni ad alto rischio.
Secondo le ultime indiscrezioni, si avviano verso misure dure Lombardia e Piemonte, seguite da Calabria e Puglia. Per ora sembra “salva” l’Emilia Romagna.
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