ROMA – Divieto di spostamento fuori dal Comune a Natale, Santo Stefano, Capodanno; pranzi al ristorante ammessi nei giorni festivi ma cenoni e veglioni vietati; alberghi aperti, ma la sera dell’ultimo dell’anno la cena potrà essere consumata solo in camera. Sono più i segnali che le norme a contare nel DPCM natalizio, che il premier Giuseppe Conte ha presentato con tono informale – quasi come se quello con gli Italiani fosse ormai un botta e risposta colloquiale, domestico. Soprattutto quando il decreto diventa appello a rispettare le regole anche tra le mura di casa.
Più che il “cosa”, questo Natale, conterà il “come”: il Governo è cosciente che gli italiani daranno fondo all’ingegno per cercare di incontrarsi almeno coi parenti più stretti e cerca di indirizzarli a soluzioni compatibili con le necessità legate alla pandemia – ad esempio verso ristoranti e locali chiusi per necessità ma sempre osservanti delle norme di sanificazione. Molto importante sarà anche “come” ogni Regione arriverà al Natale, impegnandosi al massimo per abbassare l’indice R(t) prima della Vigilia – sarà infatti enorme la differenza tra zone gialle, arancioni e rosse.
Dpcm Natale, appello del premier Conte: “A casa solo con conviventi”. VIDEO
4 dicembre 2020Il Governo è cosciente che gli italiani daranno fondo all’ingegno per cercare di incontrarsi almeno coi parenti più stretti e cerca di indirizzarli a soluzioni compatibili con le necessità legate alla pandemia da covid