REGGIO EMILIA – Dal settembre 2020 in procura a Reggio c’è un esposto sul dissesto del gruppo Ferrarini. E’ stato presentato dal gruppo modenese Bonterre e riassume numerose vicende ricostruite dal commissario giudiziale Bruno Bartoli e dai professionisti incaricati dalla stessa Ferrarini, da Vismara e dalla Società Agricola Ferrarini di esaminare la condotta degli amministratori in vista di eventuali azioni risarcitorie.
L’esposto denuncia l’occultamento dello stato di crisi della società e descrive una serie di operazioni che, a detta dei promotori, avrebbero contribuito allo “svuotamento del patrimonio sociale di Ferrarini”. Un esposto analogo è stato presentato alla procura di Bologna. Bonterre e i suoi alleati, dunque, non si sono limitati a depositare una proposta concordataria concorrente per Ferrarini. Dalla lettura degli atti si apprende che il gruppo cooperativo, gli allevatori suinicoli di Opas e la società Happy Pig sono andati oltre e hanno promosso una raffica di iniziative giudiziarie in sede penale.
Alla procura di Milano, poi, la cordata Bonterre ha chiesto di indagare sul reato di truffa aggravata a danno degli obbligazionisti in relazione alla vicenda dei due bond da complessivi 35 milioni di euro, emessi da Ferrarini tra il 2015 e il 2016 e mai rimborsati. Infine, Bonterre si è mossa anche all’estero: il 19 aprile scorso è partita una segnalazione alle autorità di vigilanza del Lussemburgo sulla situazione di tre società della famiglia Ferrarini con sede nel Granducato (Elle Effe, Agri Food e Agri Food Investments). Società che, secondo la segnalazione, avrebbero commesso gravi irregolarità, per cui viene chiesta l’adozione di misure a tutela dei creditori.
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